Caterina Gullo di Panda Onlus (a destra) nel negozio solidale nato nella ex filiale UniCredit di largo Treves, a Milano
La filiale di
UniCredit di largo Treves è stata chiusa all’inizio dell’estate, e come tanti sportelli che alle banche non servono più rischiava di essere rapidamente sostituita da un altro ristorantino (magari di quelli che fanno
poke hawaiani, dato che siamo nella Brera del 2019). Invece UniCredit ha trovato una soluzione migliore e da qualche giorno, fino a dicembre, la filiale di largo Treves è diventata un negozio che fa beneficenza.La banca lo ha affidato all’
Associazione Progetto Panda Onlus, che si occupa di aiutare famiglie, madri con bambini piccoli e donne in gravidanza in situazioni di disagio psichico, fisico, economico e sociale. Tra le iniziative più interessanti sostenute da
Panda Onlus c’è la
Visita Sospesa, realizzata assieme al centro
Medici in Famiglia. Ispirata alla famosa tradizione del caffè napoletano,
Visita Sospesa permette a persone in difficoltà economica
l’accesso gratuito a visite specialistiche. Nella ex filiale Unicredit diventata un negozio sono in vendita prodotti che famosi marchi milanesi della moda e del design hanno donato a Panda Onlus. L’intero ricavato sarà utilizzato il progetto Visita Sospesa.«Per noi è stata una bella opportunità – spiega
Salvatore Greco, responsabile Real Estate del gruppo UniCredit –. Non avevamo fretta di vendere la filiale. Nei mesi scorsi erano arrivate molte offerte e abbiamo pensato di prenderci un momento di riflessione. Nel frattempo, dalla nostra divisione del social impact banking, ci è arrivata la segnalazione di questa iniziativa e abbiamo colto l’occasione al volo». Panda Onlus, che nel 2019 è riuscita a offrire
7mila visite gratuite, conta di riuscire ad arrivare a 9mila il prossimo anno. Non è la prima volta che l’associazione avvia un negozio per raccogliere fondi, ma sono sempre stati “temporary shop”, mai iniziative così durature. «Abbiamo aperto da pochi giorni e vediamo già molto interesse – spiega
Caterina Gullo, consigliere di Panda Onlus –. Oggi la gente è più consapevole di un tempo e apprezza subito la possibilità di fare del bene anche quando fa shopping».