Economia

Università Bocconi. Una cattedra sulle aziende familiari

giovedì 5 marzo 2015
Tra il 30% e il 40% delle aziende è a controllo familiare in molti paesi d'Europa e l'ascesa delle economie emergenti favorisce la diffusione di una forma che non è destinata a essere soppiantata dalla public company, si è detto all'inaugurazione della cattedra in Strategia delle aziende familiari in memoria di Alberto Falck.Chi pensa che l’azienda familiare sia una forma di controllo residuale, inevitabilmente destinata a soccombere di fronte all’avanzata delle public company, dovrà arrendersi alla realtà. La quota di imprese familiari tra le Fortune Global 500 è passata dal 15% del 2005 al 19% di oggi, grazie soprattutto alla crescita di economie emergenti come Cina, India, Brasile e Corea del Sud, in cui essa è la forma prevalente; tra le 300 imprese più grandi in Italia, il 40,7% è a controllo familiare e in molti altri paesi d’Europa la realtà è simile: 36,7% in Germania, 36% in Francia, 35,6% in Spagna e 32,9% in Svezia. Nove delle dieci più grandi imprese al mondo nel settore del lusso sono a controllo familiare, così come cinque su dieci nella distribuzione e quattro su dieci nel settore automobilistico. I dati sono quelli presentati all’Università Bocconi in occasione dell’inaugurazione della nuova cattedra in Strategia delle aziende familiari in memoria di Alberto Falck, dal titolare della cattedra, Guido Corbetta."La cattedra - ricorda Corbetta - è l’evoluzione di una cattedra temporanea, inaugurata nel 2004, e segna un’importante evoluzione in ambito internazionale grazie al coinvolgimento di EY che, attraverso il suo Global Family Business Center of Excellence, è attiva in questo settore in tutto il mondo”. "Lo sviluppo della cattedra in Strategia delle aziende familiari, che si trasforma in cattedra permanente AIdAF -EY - dice Elena Zambon, presidente dell’Associazione italiana delle imprese familiari - risponde ad una strategia di continuità per valorizzare l'impegno preso nel 2004 da AIdAF, insieme ad un gruppo di imprese associate, per garantire studi approfonditi su tematiche che caratterizzano le imprese familiari. Solo grazie ad analisi serie e continuative si esce dai luoghi comuni con cui vengono descritte le imprese familiari, per studiare e valorizzare piuttosto i tratti distintivi che contraddistinguono il sano tessuto imprenditoriale di questo Paese. Si scopre così come siano proprio le imprese familiari, che perseguono alcune importanti scelte di fondo, a dare continuità e stabilità ad una politica economica che pur in momenti economici difficili, deve guardare con cor aggio e determinazione ad un futuro di crescita possibile". “Il family business -  afferma Donato Iacovone, amministratore delegato di EY Italia e EY Mediterranean managing partner - rappresenta, come si può vedere dai dati estremamente rappresentativi, una parte importante dell’economia italiana, un modello produttivo che ha saputo coniugare azienda, famiglia e patrimonio e negli anni ha dimostrato la sua efficacia e potenzialità. Le realtà imprenditoriali devono affrontare oggi molteplici opportunità, come quelle dell’internazionalizzazione e dell'innovazione digitale: EY, da sempre vicina alle necessità delle imprese, vuole affiancare gli imprenditori per superare con successo anche queste sfide.  Per questo abbiamo scelto di investire nella costituzione di una cattedra permanente, primo polo universitario dedicato a formare giovani pronti a far competere le nostre imprese familiari sui mercati mondiali e di coinvolgere il nostro Centro d i Eccellenza Globale proprio per fornire, attraverso l'esperienza globale di EY, un supporto concreto alle diverse esigenze dei family business". La Cattedra AIdAF-EY in Strategia delle aziende familiari in memoria di Alberto Falck proseguirà le attività della cattedra temporanea, tra le quali spiccano l’Osservatorio Aub sulle aziende familiari italiane, che ogni anno, in collaborazione con AIdAF, Unicredit e Camera di Commercio di Milano, analizza i bilanci di tutte le oltre 4mila aziende familiari italiane con ricavi pari o superiori a 50 milioni di euro, e il convegno annuale delle aziende familiari in collaborazione con AIdAF. La trasformazione in cattedra permanente significa che i donatori finanziano un fondo (endowment), che viene investito dall’Università; il rendimento serve a finanziare le attività della cattedra. L’istituzione delle cattedre permanenti è una forma di finanziamento che allinea la Bocconi alle pratiche delle migliori università, soprattutto anglosassoni.Oltre ad AIdAF e al Network EY, altri supporter della cattedra saranno ApAF, Banca Sella, De Agostini, Eingenmann e Veronelli, Epta Group, Falck Renewables, Fontana Finanziaria, Inaz, Italcementi, Maggiore Finanziaria, Mapei, Rizzo-Bottiglieri-De Carlini Armatori e Vitale Barberis Canonico.