La strategia al 2008. Un piano industriale da 2,3 miliardi di utili per Poste
Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane
Un nuovo piano strategico per Poste Italiane. L’ad Matteo Del Fante lancia The connecting platform, centrato su un modello di servizio della rete e sulla trasformazione della logistica. Per la prima volta l’orizzonte temporale è di cinque anni. Guarda al 2028 puntando a fine piano a una crescita dell’utile netto a 2,3 miliardi di euro, dei ricavi a 13,5 miliardi, dell’Ebit a 3,2 miliardi anche grazie a un’attenta razionalizzazione dei costi. Sul fronte dei dividendi prevede un payout ratio pari ad almeno il 65% con l’obiettivo di distribuire non meno di un euro per azione nel 2026 e dividendi cumulati per almeno 6,5 miliardi nei cinque anni, con 53 nuovi obiettivi Esg.
Il piano vara un «nuovo modello di servizio commerciale che massimizza il valore della nostra piattaforma: copertura dei clienti retail ottimizzata e supportata da soluzioni digitali; trasformazione dell’ufficio postale, da spazio dedicato alle transazioni a luogo relazionale, focalizzato sulla costruzione e il mantenimento di solide relazioni con i clienti; rinnovato focus sul segmento della clientela costituito da piccole e medie imprese».
Poi, «trasformazione logistica: costruzione di una rete tecnologica orientata al futuro, per diventare un operatore logistico end-to-end, trasformando la rete postale in un network sempre più guidato dalla gestione dei pacchi; sviluppo di una joint venture nel settore immobiliare per la gestione del business dei pacchi e per lo sviluppo di nuovi magazzini per la contract logistic; utilizzo della tecnologia per migliorare l’efficienza operativa e la customer experience».
Nel piano, «la SuperApp, che incorpora il nuovo wallet per pagamenti, sarà completamente personalizzata rispetto al profilo del singolo cliente e, grazie a tecnologie all’avanguardia e all’intelligenza artificiale, costituirà un punto di accesso unico all’ecosistema di Poste Italiane, consentendo un’esperienza completa che massimizza il potenziale di cross e up-selling».
Poste prevede poi «continui investimenti in formazione e sviluppo, numerose iniziative di diversità e inclusione per promuovere la partecipazione delle nostre persone e l’innovazione ». E porta avanti il suo «sostegno alla coesione sociale ed economica del Paese e riduzione del digital divide attraverso il Progetto Polis. Entro il 2026, circa 7mila uffici postali nei piccoli comuni saranno trasformati in hub di servizi digitali. Inoltre, verranno messi a disposizione dei cittadini 250 spazi di co-working». E a proposito del calo del titolo in Borsa del 3,9%, l’ad ha risposto che «il mercato ha sempre ragione».