Economia

Fisco. Un italiano su quattro non sa quanto versa in tasse

Redazione Romana sabato 19 agosto 2023

Molti italiani non sanno quanto versano di tasse

Un italiano su quattro (24%) non conosce quanto annualmente versa in tasse. Questa “inconsapevolezza” è piuttosto accentuata tra i più giovani (36% tra i 18-24enni) ed è frequente tra i disoccupati e tra coloro che hanno un titolo di studio basso (circa il 40% non sa quante tasse paga). Secondo quanto evidenzia l’Istituto di ricerca sociale e di marketing Eumetra solo una minoranza (un italiano su cinque) sa dire con precisione quante tasse paga (in particolare, tra i laureati), mentre la maggioranza degli italiani (54%) dichiara di saperlo in modo approssimativo. «Il rapporto degli italiani con le tasse riflette una dinamica che contraddistingue da alcuni anni il tessuto sociale del nostro Paese – spiega Matteo Lucchi, amministratore delegato di Eumetra -. Esiste un segmento della popolazione più istruito ed economicamente abbiente che si dimostra attento alle questioni sociali: è molto coinvolto dai temi della sostenibilità - non solo ambientale, ma anche economica e sociale - e dimostra una grande apertura verso il prossimo e il futuro del Paese. Vi è poi un gruppo crescente di persone che si trovano in una posizione meno centrale dal punto di vista socioeconomico: questa condizione genera in loro un senso di insoddisfazione da cui deriva una maggiore centratura su se stessi e che sfocia in atteggiamenti di disinteresse (verso il prossimo, la sostenibilità, il futuro) e talvolta di protesta». Il 75% degli italiani ritiene infatti che l’ammontare delle tasse versate sia troppo elevato in relazione ai servizi erogati dallo Stato e dagli enti locali: un malessere diffuso soprattutto al Sud Italia. L’analisi dimostra come questo sentimento di insoddisfazione vada diminuendo tra coloro che sanno quante imposte pagano. Poco meno di un italiano su cinque (19%) ritiene invece che la pressione fiscale nel nostro Paese sia equa. Si tratta, in particolare, di persone con titolo di studio elevato e che conoscono l’ammontare delle tasse versate. Il 48% (con un’accentuazione, 62%, tra chi ha un titolo di studio basso) degli intervistati si dichiara molto/abbastanza d’accordo con la giustificazione del mancato pagamento delle tasse in relazione all’incapacità dello Stato di spendere correttamente i soldi incassati. La restante metà della popolazione non è di questo avviso. Su questa tematica sembra prevalere un certo disinteresse da parte dei cittadini. Se è vero, inoltre, che due intervistati su tre dicono che alcuni non pagano le tasse perché i controlli sono poco frequenti, uno su tre non è d’accordo. «Dallo studio – conclude Lucchi – emerge un sentimento di scarsa solidarietà civile, almeno all’interno di una parte della popolazione: solo metà degli intervistati, infatti, afferma che è giusto pagare le tasse perché così si aiutano i più deboli, aderendo quindi al concetto della “redistribuzione”. A fronte di una maggioranza della popolazione che aderisce ai luoghi comuni sulle tasse, vi è comunque una quota significativa di circa il 20% dei cittadini italiani che si ritengono relativamente soddisfatti».