Economia

Fondazione Symbola. Economia verde, un'impresa su quattro ci scommette

mercoledì 30 dicembre 2015
Scommettere sull'economia verde per battere la crisi ed essere protagonisti della sfida del clima, sapendo che le imprese italiane sono all'avanguardia in Europa nell'innovazione ambientale: sono più efficienti e riducono i rifiuti anche più di quelle tedesche, sono campioni nell'economia circolare e nelle rinnovabili.Quasi un'impresa italiana su quattro durante la crisi ha scommesso su un tipo di economia che vale 102.497 milioni di euro di valore aggiunto, con vantaggi competitivi in termini di esportazioni e innovazione, tanto che nella manifattura le imprese eco-investitrici esportano e innovano circa il doppio delle altre: rispettivamente il 43,4% contro il 25,5% e il 30,7% contro il 16,7%.E anche per questo l'Italia è uno dei soli cinque Paesi al mondo con un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari a 134 miliardi. Lo sostiene la Fondazione Symbola, presieduta da Ermete Realacci, che presenta L'Italia in 10 selfie. 2016-Una nuova economia per affrontare la crisi, protagonisti della sfida del clima, che sarà diffuso a gennaio.Si tratta di un documento che guarda ai punti di forza del Paese e ai primati in campo ambientale del sistema produttivo, strategici tanto più dopo la Cop21. Emerge che il modello produttivo italiano è tra i più innovativi ed efficienti in campo ambientale, tanto da essere leader in Europa per efficienza dei consumi e riduzione delle emissioni climalteranti.A parità di prodotto, le imprese italiane usano meno energia e producono meno emissioni facendo meglio anche di una grande realtà manifatturiera come la Germania. Idem dicasi per l'utilizzo di materie prime e la produzione di rifiuti. L'Italia è prima in Europa anche nel riciclo industriale: recupera 25 milioni di tonnellate di materia ogni anno sui 163 totali europei, mentre la Germania che ha un'economia più grande ne recupera 23. Questo consente di evitare 55 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.Ed è all'avanguardia anche nella rinnovabili: l'Italia è il primo Paese al mondo per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale (7,9%, dati relativi al 2013), meglio di Grecia (7,6%) e Germania (7%), ma anche del Giappone (sotto il 3%) di Usa e Cina (meno dell'1%). Merito soprattutto delle molte imprese che hanno scommesso sull'economia green. Ed è anche grazie a queste performance se con un surplus commerciale manifatturiero con l'estero di 134 miliardi di dollari nel 2014.Oltre i 100 miliardi ci sono con l'Italia la Cina, la Germania, la Corea del Sud e il Giappone, mentre Francia, Regno Unito e Stati Uniti ci guardano da lontano. Un primato che parla di competitività delle imprese italiane nei più diversi settori: dal legno arredo alla nautica, dall'agroalimentare alla green economy, dalle rinnovabili alla cultura. Con 10 miliardi di dollari di surplus l'industria italiana del Legno Arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (80 miliardi) ma davanti ai competitor polacchi (9 miliardi), messicani (6 miliardi), vietnamiti (5 miliardi) e tedeschi (-2,1 miliardi).Nella nautica l'Italia è addirittura prima con un quinto dell'export globale e non ha rivali per numero ed eterogeneità di prodotti agroalimentari distintivi. Questa è l'Italia che Fondazione Symbola racconta appunto nel dossier che guarda al Paese reale, fotografa i talenti dell'Italia che c'è e dimostra numeri alla mano che il Belpaese è già protagonista di quel cambiamento verso una società e un'economia più sostenibili e a misura d'uomo sollecitato anche dalla Cop21."L'accordo sul clima di Parigi - spiega Realacci - è solo un primo passo, ma segna un cambio di rotta prima impensabile e propone grandi opportunità. L'Italia può coglierle se scommette sui suoi talenti migliori, sulla prima fonte di energia rinnovabile e non inquinante, di cui non è avara, che è l'intelligenza umana". L'obiettivo di restare ben al di sotto dei due gradi, necessario per contrastare i mutamenti climatici, porta con sé una nuova economia e impone una transizione verso una società e un modello di sviluppo a basso tenore di carbonio. Per superare i suoi problemi e affrontare la crisi, l'Italia deve avere il coraggio di accettare le sfide di un mondo che cambia senza perdere la propria anima, questi dieci selfie fotografano dieci punti di forza di un Paese che ha nei cromosomi i principi dell'efficienza e dell'economia circolare, capace di sposare antichi saperi e innovazione, conoscenza con qualità, bellezza e green economy. È un'Italia che fa l'Italia. Un Paese di cui essere orgogliosi che può essere protagonista del cambiamento che ci aspetta".Sono 372mila aziende italiane, il 24,5% dell'imprenditoria extra-agricola, nella manifattura addirittura il 32%, che durante la crisi vi hanno scommesso. Symbola rileva che l'economia verde fa bene anche all'occupazione. Quest'anno tra lavori verdi propriamente detti e posti di lavoro in cui sono richieste competenze adeguate, il 59% delle assunzioni previste è legato a essa: 294mila nuovi lavoratori.