Economia

ASPETTANDO LA MANOVRA. Dubbi Ue: «Ma la lotta all'evasione è importante»

Giovanni Maria Del Re sabato 3 settembre 2011
Prima i dubbi sulla copertura di una manovra italiana affidata in buona parte a una stretta anti-evasori. Poi, dopo una telefonata fra il commissario Ue agli Affari monetari, Olli Rehn, e il nostro ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, una parziale correzione di rotta: «Una decisa lotta all’evasione fiscale – ha riferito a tarda sera il portavoce di Rehn, Altafaji – è un importante componente di un pacchetto credibile» ed è «la chiave per l’accettabilità sociale» delle misure correttive adottate da Roma. Dopo giorni di indiscrezioni preoccupate trapelate dai corridoi, la Commissione Europea sembrava aver deciso di uscire allo scoperto sulla tormentata manovra italiana. Il tutto mentre analoghi moniti vengono lanciati dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet. Due giorni fa la Commissione aveva avvertito di voler vedere più misure per lo sviluppo (e anche ieri ha esortato a ulteriori liberalizzazioni nel settore dei servizi pubblici locali e delle professioni). Adesso è entrata nel vivo delle misure per reperire gettito. Prima della "attenuazione" serale il portavoce Amadeu Altafaj aveva manifestato la «preoccupazione»  dovuta al «vedere un eccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro l’evasione fiscale». La ragione è presta detta: secondo Bruxelles «l’efficacia delle misure in quest’area è sempre molto difficile da determinare», ha avvertito ancora Altafaj.La preoccupazione evidente della Commissione è che in queste condizioni sarà difficile per l’Italia centrare il già difficile obiettivo di anticipare al 2013 il pareggio del deficit. Non a caso, ieri il portavoce ha ribadito ancora una volta che Rehn «non si aspetta che siano rimessi in discussione gli obiettivi già concordati di riduzione del deficit». Certo è che Bruxelles è ormai impaziente per i continui annunci e modifiche, mentre il commissario, già il 6 agosto, aveva esortato il governo a fare chiarezza in fretta. La Commissione, ha detto ancora il suo portavoce, «non darà una valutazione definitiva finché non sarà pronto il testo della manovra».Il caso Italia potrebbe approdare anche nel colloquio - programmato da tempo - che avrà lunedì il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, con la stessa Merkel a Berlino, dopo aver incontrato lo stesso giorno il premier finlandese Katainen per convincere Helsinki a cedere sugli aiuti alla Grecia varati il 21 luglio. E intanto la Francia, rivela la Sueddeutsche Zeitung, sarebbe ora pronta a venire incontro alle richieste del Parlamento Europeo e della Commissione in materia di governance, ammorbidendosi su un punto chiave: anziché la maggioranza qualificata, Parigi accetterebbe ora la maggioranza semplice per il via libera a sanzioni per chi violi le regole di Maastricht. Il tutto, mentre nuovi buchi sembrano emergere in Grecia. Quest’autunno, c’è da scommetterci, sarà caldissimo.