La precarietà del lavoro si batte con piú coraggio. Un Jobs act anche per i lavoratori autonomi? Se confermata, sarebbe una buona notizia. "Come sindacato, in questi mesi - spiega
Ivan Guizzardi, segretario generale Felsa Cisl - abbiamo ribadito più volte la nostra posizione su questi temi. Vediamo certamente con favore alla possibilità di un allargamento del Jobs act anche ai lavoratori autonomi. La cosa fondamentale è quella di arrivare a un disegno organico e coraggioso di norme che abbia come obiettivo principale quello di tutelare e allargare i diritti di questi lavoratori”.Quando si pensa ad un lavoratore con un contratto non a tempo indeterminato, nell’immaginario collettivo, si pensa alla maschera bianca con la bocca chiusa. Un’immagine che tende a identificare tutte le forme di lavoro che non abbiano natura indeterminata come precarie, e associando a questi lavoratori una debolezza e una poca possibilità di farsi sentire.Dal 1998 a oggi il mondo del lavoro e soprattutto della rappresentanza sindacale è cambiato. Molte persone hanno scelto di mettersi in gioco e di metterci la faccia, buttando giù la maschera che identificava il precario.Per dare voce e rappresentanza a questi lavoratori e lavoratrici la Felsa Cisl e la Fist Cislhanno deciso di lanciare oggi la campagna
#facciatipica, dove si raccontano storie digiovani militanti sindacali, partendo da chi sono e cosa li caratterizza. Ragazzi eragazze dai 25 ai 35 anni, somministrati, lavoratori autonomi e collaboratori ma anchedirigenti Felsa che si raccontano e si rendono visibili.La campagna
#facciatipica ha l’obiettivo di dimostrare concretamente che quella mascherasta cadendo, che i giovani nel sindacato ci sono e contano. La campagna, lanciata attraverso un video, vedrà protagoniste, fino al
13 novembre, le storie di giovani, somministrati e autonomi. La campagna si potrà seguire attraverso
#facciatipica.