Tendenza. Turismo religioso, risorsa anche per il lavoro
Vaticano e Roma sono tra le mete più ambite dai turisti
Secondo una ricerca dell’Isnart, in Italia il turismo religioso pesa sull’economia nazionale l'1,5% sul totale dei flussi turistici, di cui il 2% sulla domanda internazionale e l’1,1% sui turisti italiani, per un totale di 5,6 milioni di presenze turistiche (di cui 3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano).«Gli itinerari religiosi - spiega Mara Valdinosi della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato - sono interessanti dal punto di vista culturale e storico ai fini educativi e scolastici e possono portare posti di lavoro e occupazione in zone a rischio di spopolamento. Per questo dobbiamo impegnarci per inventare nuove vie di sostenibilità economica e incentivare le offerte per chi sceglie questo tipo di turismo che può diventareun’importante occasione di sostegno economico per le economie locali».
I turisti stranieri sono circa il 60% del comparto: il 45,3% proviene dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei. Nello specifico il 45,3% arriva dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei.
Da una indagine più analitica si evidenzia come i principali fruitori sono gli adulti: il 41,4% tra i 30 e i 50 anni, il 44,4% dei turisti che raggiunge le località italiane per motivazioni religiose utilizzano i tour operator e le agenzie di viaggio. Il 32,7% preferisce viaggiare in compagnia del proprio partner, il 20% sceglie un tour organizzato, il 19,7% un gruppo di amici, il 13,3% la famiglia, mentre il 9,8% viaggia da solo.Il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione e spende mediamente 51 euro al giorno: gli italiani spendono di più degli stranieri (rispettivamente 59 euro e 46 euro).I turisti che scelgono mete a carattere religioso sono per il il 32,7% accompagnate dal proprio compagno per il 20% invece fa parte di un tour organizzato ed in alternativa è accompagnato da un gruppo di amici (19,7%), mentre solo il 13,3% sceglie di muoversi con la famiglia, solo il 9,8% viaggia da solo. La motivazione religiosa, che rappresenta la principale ragione di scelta del soggiorno (71,9%) è unita al desiderio di partecipare ad eventi di natura spirituale (37%).Fra le altre motivazioni troviamo che il 42,4% dei turisti sceglie le località italiane anche per la ricchezza del
patrimonio artistico e monumentale, mentre il 26,3% esprime il desiderio di conoscere nuovi luoghi, e il 21,1% intende conoscere gli usi e costumi della popolazione locale.«La Borsa si conferma un evento importante per la valorizzazione del patrimonio religioso e culturale, binomio inscindibile a cui guardare con favore per chi lavora in campo turistico - conclude Paolo Proietti, presidente nazionale del Cits, Centro italiano turismo sociale -. Per quanto riguarda il lavoro, ogni struttura potrebbe essere gestita mediamente da tre persone. Il turismo religioso ha bisogno soprattutto di personale qualificato, in particolare per gli addetti all'accoglienza. Devono conoscere le nuove tecnologie e l'inglese, oltre al territorio e ai servizi da offrire agli ospiti».