Turismo. Dieci milioni in viaggio per il Ponte, si apre la stagione invernale
Stagione sciistica al via dopo due anni di fermo
La stagione invernale del turismo si apre con dieci milioni di italiani in movimento per il ponte dell’8 dicembre. Un dato molto positivo, quasi a livello "pre-Covid", che arriva nonostante la nuova ondata di incertezza innescata dalla variante Omicron e le restrizioni scattate in molti paesi europei. La montagna, con la riapertura degli impianti sciistici dopo due anni, è la grande protagonista, mentre mancano ancora all’appello i turisti stranieri. Secondo le stime di Federalberghi saranno 10 milioni e 118mila gli taliani in viaggio in questi giorni. Il 92,3% resterà in Italia (uno su due non si muoverà dalla sua regione) mentre il 7,7% andrà all’estero. In media saranno 3,4 le notti trascorse fuori casa per una spesa pro-capite, comprensiva di trasporto cibo e divertimenti, di 416 euro e un giro d’affari di 3,2 miliardi. Tra coloro che hanno scelto di rinunciare alla vacanza il 40,3% lo ha fatto per ragioni economiche e solo il 18,8% per paura del contagio. Di «buon auspicio per l’apertura della stagione invernale» parla il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca invitando a porre l’attenzione sulla voglia di vacanza degli italiani. Per quanto riguarda gli stranieri secondo un’analisi di Coldiretti la stretta alle frontiere riguarda sei milioni di persone che nell’ultimo anno prima della pandemia erano arrivate in Italia a dicembre. A frenare l’entusiasmo ci pensa il Codacons che lancia l’allarme sull’aumento dei prezzi, in media del 17,3%, trainato dal rincaro dei carburanti e dei biglietti aerei.
Investire nel digitale, per far conoscere il patrimonio artistico nostrano, anche quello meno famoso, è la sfida da vincere secondo il ministro Massimo Garavaglia che ieri è volato a Madrid per la premiazione da parte dell’Organizzazione mondiale del Turismo del comune di San Ginesio, in provincia di Macerata, considerato uno dei borghi più belli. A chi gli chiedeva di fare previsioni sulle imminenti festività natalizie Garavaglia ha risposto che «sarà un Natale sulla neve, cosa non banale perché l’anno scorso abbiamo perso 10,2 miliardi non attivando la macchina del turismo montano. Un Natale più nostrano, questi chiari di luna sulle varianti purtroppo rallentano i flussi. Siamo contenti quando vengono dli stranieri ma anche quando escono gli italiani. In un mondo con i confini chiusi o parzialmente aperti è tutto molto più complicato».L’indagine Ipsos Future4Tourism presentata ieri fotografa le intenzioni degli italiani per l’anno nuovo, sempre in termini di vacanze. Il 62% degli intervistati prevede almeno un periodo fuori casa nel primo trimestre dell’anno con un aumento del 16% rispetto al 2021 e un ritorno ai livelli pre-pandemia. La prudenza resta però d’obbligo. I due terzi pensa di rimanere in Italia, scegliendo mete vicine come montagna, collina e lago. Ai primi posti della classifica delle regioni più gettonate ci sono Trentino Alto-Adige e Toscana, seguite da Valle D’Aosta, Puglia e Sicilia.