Economia

BANCA CENTRALE EUROPEA. Trichet: Italia supera esitazioni Adesso avanti così

giovedì 8 settembre 2011
Italia, avanti così. È un apprezzamento per la manovra che rispetta gli impegni presi, ma anche uno sprone a realizzare le riforme annunciate, quello che arriva dal presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, che di fronte ad un netto peggioramento dello scenario di crescita mondiale ed europeo allontana ogni ipotesi di ulteriore rialzo dei tassi. Ripercorrendo il «contagio» che un mese fa ha coinvolto l'Italia, facendo scendere in prima linea la Banca centrale europea con le operazioni a sostegno dei Btp, Trichet ha rivelato una fitta rete di contatti con Roma nelle settimane di gestione della crisi. Ricordando il «messaggio» inviato al governo italiano, attraverso la lettera che metteva Roma di fronte a scelte ben precise ma - sottolinea Trichet - senza imporre un diktat. E citando il ruolo svolto da Mario Draghi, da novembre nuovo presidente della Bce, e i contatti avuti con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, cui con ha avuto un «recente dialogo» convergendo su «quanto decisivo sia l'impegno e la realizzazione» delle misure concordate. «Io e Draghi - spiega il banchiere francese - abbiamo vagliato gli impegni iniziali del governo. Poi c'è stato un periodo con qualche ...complessita». «Esitazioni», le chiama il presidente uscente dell'Eurotower, ma «alla fine si è visto qualcosa che va nella direzione dell'impegno iniziale», e ciò è «molto importante» per la Bce. Anche se la realizzazione pratica sarà «di estrema importanza».«Abbiamo insistito molto sulle riforme strutturali» - continua Trichet facendo capire che liberalizzazioni e privatizzazioni (che non compaiono come inizialmente annunciato) restano un impegno di lungo termine, per «liberare» le forze dell'economia italiana.A fronte degli impegni dei governi italiano e spagnolo - anche per Madrid lo sprone è a proseguire sulla strada intrapresa - Trichet non promette di continuare a comprare i titoli di Stato, che restano «di natura temporanea»: le operazioni di questa settimana - ricorda - si conosceranno lunedì. Di certo cambiano le prospettive sul costo del denaro: dopo il rialzo dei tassi all'1,25% a luglio, nessuno si aspetta più una nuova stretta per i prossimi mesi dopo che Trichet ha parlato oggi di «incertezza particolarmente alta» e rischi al ribasso «intensificati» per le economie dell'euro. I Diciassette si sono viste tagliare le stime di crescita (1,6% medio quest'anno, 1,3% il prossimo) a fronte di uno scenario internazionale decisamente mutato in peggio. E con le banche infarcite da titoli di Stato svalutati e alle prese con condizioni di finanziamento più difficili, la Bce «è pronta - spiega Trichet - a fornire liquidità come in passato», cioè fondi illimitati. In uno scenario economico in cui diverse voci evocano una nuova recessione, la Bce è insomma costretta a prorogare tutti guegli strumenti d'emergenza che la Germania, in particolare, avrebbe voluto ritirare da tempo. A Berlino storcono la bocca ma Trichet, arrivato a fine mandato, ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: abbiamo mantenuto la stabilità dei prezzi, anche in Germania, «meglio di quanto sia stato fatto nei precedenti 50 anni». «Devo ricordare - chiede retoricamente - chi ha tolto lo scudo contro l'attuale crisi indebolendo il Patto di stabilità? Sono state Francia, Italia e Germania».