Economia

ECONOMIA. Tremonti: «Nei conti nessun buco e sulle pensioni riforma già fatta»

Eugenio Fatigante martedì 16 febbraio 2010
Giulio Tremonti smonta subito il presunto "buco" nei conti dello Stato. Non c’è nessun ammanco di 9 miliardi di euro da coprire, come titolava ieri mattina il giornale Milano Finanza: «Non esiste alcun tipo di buco, c’è solo un fatto di contabilizzazione assolutamente noto», ha spiegato da Bruxelles il ministro dell’Economia, al termine dei lavori del consiglio Ecofin. Quella di Tremonti è un’opera "rassicuratrice" a tutto campo. Anche sulle pensioni, correggendo quanto detto pochi giorni fa dal premier Berlusconi (che, comunque, non si era riferito all’Italia), ha assicurato che sono sì un problema per «molti in Europa», ma non in Italia perché «noi la riforma l’abbiamo già fatta». Parole confermate dal titolare del Lavoro, Maurizio Sacconi: le pensioni «non si toccano». E non è tutto: pur senza nominarlo, Tremonti ha smentito quanti volevano il governo "freddino" verso la candidatura di Mario Draghi alla guida della Bce nel 2011 e ha "lanciato" il governatore di Bankitalia: «Tra 20 mesi l’Italia ha e avrà un ottimo candidato».La storia del presunto "buco" nasce da alcuni rilievi della Corte dei Conti su un debito di 8,896 miliardi con la Banca d’Italia, che dal 1997 al 2002 ha anticipato agli enti locali soldi per pagare gli stipendi. Un debito che i giudici chiederebbero di saldare entro quest’anno, ma che la stessa Bankitalia ha ridimensionato escludendo «aggravi sul deficit e sul debito». Insomma, «un non problema», l’ha definito Tremonti dalla capitale belga. Accanto a lui il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, ha dato la spiegazione più tecnica: «Sono "anticipazioni in conto sospeso" che la tesoreria fa sempre». Delle «mere regolazioni contabili», ha sottolineato la nota diffusa poco dopo dal Tesoro, «già complessivamente considerate negli anni in cui la spesa è stata sostenuta».Per Tremonti tutto resta sotto controllo anche sul fronte della crescita, malgrado il Pil a un passo dal -5% nel 2009: «L’Italia non sta peggio degli altri, il tempo è galantuomo. E se per essere in testa all’Europa come crescita, bisogna avere deficit maggiori, allora dico no, grazie», ha detto facendo l’esempio della Francia che «ha un Pil un po’ meno in caduta, ma un’esplosione sul deficit». Una lettura che ha prodotto la risposta diretta, per il Pd, di Stefano Fassina: «Lei propaganda numeri falsi. Secondo l’Ocse, l’Italia si caratterizza nella Ue per minor crescita, maggior calo dei consumi privati e maggiore inflazione». Anche sul "caso Grecia", per il ministro non corriamo problemi: «Il sistema Italia è esposto solo per 8 miliardi, quello tedesco per 35». Tremonti è infine tornato sul piano Obama per le banche, giudicato con scetticismo dall’Ecofin: «Se fossi un congressman io lo voterei. Ma ci sono enormi problemi. Per me la questione più importante è quella dei contratti fatti dalle banche. Nessuno ne parla, ma è l’Fmi che dovrebbe occuparsene».