La prova. Tonale, ecco com'è e come va l'Alfa Romeo del rilancio
Sono passati sei anni dal debutto dell’ultima Alfa Romeo stradale. Sarà anche per questo che mettersi al volante della Tonale emoziona ancor prima di farlo. E costringe a giudizi severi, giustificati dalla lunga attesa e dal desiderio di guidare finalmente un prodotto italiano che con questo marchio incastonato sullo scudo del frontale è impossibile non amare. L’auto sulla quale Alfa investe tutto il presente e il futuro è già a prima vista un concentrato di elettrificazione e digitalizzazione: più leggera e più corta della “sorella” Stelvio (4,53 metri contro 4,70) e molto più tecnologica, Tonale è anche la sua prima ibrida, in un segmento affollato dalla concorrenza tedesca (Bmw X1 e Audi Q3 le rivali di riferimento) dove la qualità fa la differenza anche più del prezzo.
L’estetica non ruba l’occhio: le linee sono molto piacevoli e proporzionate, il design rimanda a qualche modello Alfa del passato ma c’è poco di veramente originale, difetto (ma non è detto che lo sia) della lunga gestazione di una vettura il cui prototipo – più aggressivo e di impatto rispetto al prodotto finale – risale al 2019. L’estetica della nuova Tonale sembra dunque un compromesso tra la tradizione del marchio e la volontà di disegnare un’auto trasversale, che non deluda gli alfisti puri ma che al tempo stesso catturi un pubblico più vasto e meno legato a estetiche che non conosce e non gli appartengono.
E’ questa la sensazione dominante anche al volante: Tonale nasce sul telaio Stellantis della Jeep Compass, diverso dalla piattaforma Giorgio adottata per Giulia e Stelvio, con gli ingegneri e i tecnici che hanno lavorato su tarature specifiche e geometrie delle sospensioni dedicate per offrire doti e prestazioni di ottima qualità, ma meno grintose e caratterizzate come quelle delle altre due vetture in gamma Alfa. Il risultato è un Suv che non ha le doti dinamiche della Stelvio - peraltro difficili da trovare in qualunque altra auto dello stessa categoria ancora oggi sul mercato - ma che si guida in scioltezza, con uno sterzo leggerissimo, perfetta tenuta tra le curve, un comfort complessivo gradevolissimo e una sensazione di potenza “trattenuta”, almeno fino a quando non si imposta la vettura sulla modalità Dynamic – una delle tre selezionabili – dove Tonale diventa finalmente Alfa, reattiva e ben più grintosa. Il motivo di questo comportamento a doppio volto è probabilmente frutto di una scelta anche in questo caso trasversale, poiché Tonale doveva avere basse emissioni di CO2, per la questione delle multe europee e dell’appetibilità verso il mercato delle auto aziendali, dove i modelli più inquinanti non possono essere presi in considerazione.
La particolarità del 1.5 mild hybrid che abbiamo provato sta nel fatto che il motore si comporta in maniera quasi simile a quello di un full hybrid: l’elettronica è stata tarata per permettere al piccolo generatore da 48 Volt di far partire l’auto e farla muovere in elettrico in prima marcia, in fase di manovra o di retro (per pochi metri e a patto di non superare i 30 km/h circa) realizzando un effetto trascinamento a tutto vantaggio dei consumi, valutabili mediamente attorno ai 17 km/litro. In più, è presente un secondo motore elettrico, collegato all’albero motore da una cinghia, che fa da alternatore e si occupa di riavviare il quattro cilindri durante le fasi di Stop&Start.
Il salto di qualità più evidente comunque è quello riuscito all’interno dell’abitacolo, dove è stato eliminato il difetto della basicità degli allestimenti della Stelvio grazie al nuovo cockpit digitale da 12,3” incorniciato da palpebre a cannocchiale ben leggibile e con tre “temi” ampiamente configurabili: moderno, con mappa a tutto schermo o a lancette virtuali, ispirato a quello delle sportive della casa degli anni 60. Nuovo anche lo schermo per l’infotainment da 10,2”: il sistema è basato su Android Auto ed è connesso in 4G per sfruttare servizi in tempo reale e aggiornamenti da remoto. La navigazione e l’assistenza vocale di Amazon Alexa e Google Assistant sono predisposti per interagire anche con i dispositivi di domotica domestici, mentre la cura costruttiva di finiture, materiali e assemblaggi regala una confortante sensazione di qualità percepita. Ottime anche la comodità a bordo, gli spazi anche in altezza e per i passeggeri posteriori, e la capienza del bagagliaio (500 litri). Tonale ha poi scelto l’eleganza di Alcantara per vestire gli interni dell’allestimento Veloce, con una lavorazione su misura studiata dai Centri Stile delle due aziende, dal forte impatto visivo all’insegna della customizzazione. Completi infine i sistemi di assistenza alla guida, compresi quelli per la semi-autonoma.
Le prime Tonale arriveranno in concessionaria tra poco, con consegne a partire dal 12 giugno, esclusivamente con il motore ibrido a benzina da 1.5 litri e 130 o 160 Cv con cambio automatico a 7 marce e quattro diversi allestimenti. La gamma motori prevede successivamente un diesel 1.6 con cambio automatico a 6 rapporti da 130 Cv, e dal prossimo ottobre anche un ibrido Plug-in a trazione integrale da 275 Cv con cambio automatico a 9 rapporti che abbina un propulsore da 1.3 litri a un motore elettrico da 90 Kw accreditato di circa 70 km di autonomia in modalità solo elettrica. I prezzi partono da 35.500 euro per arrivare a quasi 45.000, con un’interessante offerta di lancio che prevede una versione molto accessoriata con motore da 130 Cv a 39.000 euro, con un anticipo di 11.560 euro e 36 rate da 299 euro.