Persone e mercati. Le Big Tech americane bussano alla Casa Bianca: Tik Tok!
Il logo di Tik Tok davanti alla nuova sede dell'azienda a Culver City, nei pressi di Los Angeles
Negli ambienti finanziari circola l’ipotesi che Facebook e Google abbiano posto il problema direttamente a Trump: perché noi in Cina siamo ostacolati e i cinesi da noi conquistano i mercati? Nel mirino di Trump c'è anche WeChat una app di chat cruciale nella vita quotidiana in Cina sia per il business sia per i privati. Sotto la pressione del’executive order Bytedance sta cercando di vendere la sua app americana senza perderci troppo, ma il danno ormai è fatto: obbligo di vendita significa crollo del prezzo. Microsoft si è fatta avanti approfittando del ricatto di Trump : alcuni analisti stimano che potrebbe mangiarsi Tik Tok a un prezzo attorno ai 50 miliardi, un furto rispetto al molto più alto valore di mercato “normale”, cioè indisturbato da interventi politici. Twitter è troppo piccola per provarci e un'offerta da Google e da Facebook è improponibile per l’antitrust. La discesa in campo di Oracle, gigante del software la cui gloria però appartiene più al passato che al presente, potrebbe ravvivare un po’ la concorrenza e il prezzo. Gli analisti sono comunque scettici sull'accordo Microsoft/Tik Tok : il gigante del software ha già fatto acquisizioni dubbie come Skype e LinkedIn che hanno generato poco valore aggiunto.Da questa vicenda, dagli esiti incerti, si può trarre una piccola lezione: la geopolitica, più del mercato, è la vera forza motrice dell’economia. I mercati digitali, nei quali passano più bit che merci fisiche e che sono prevalentemente immateriali, non sfuggono a questa logica.*Franco Becchis è direttore scientifico della Turin School of Regulation e dell'Osservatorio sulla regolazione dei mercati digitali.