Thierry Rabotin. Alla vincitrice tre mesi per imparare a realizzare calzature
Si è concluso il contest internazionale Disegna la tua Thierry Rabotin, indetto in occasione del suo ventennale, da Thierry Rabotin, uno dei più importanti marchi di scarpe italiani che si distingue per la qualità dei materiali, la cura della produzione artigianale esclusivamente made in Italy e l’accurata ricerca del design delle calzature. L’azienda di Parabiago, a partire dal mese di settembre, ha deciso di dare spazio al talento dei propri clienti e degli aspiranti designer organizzando un contest creativo in tema fashion shoes. La sfida per gli iscritti consisteva nella creazione di un modello che richiamasse il “concept Thierry Rabotin”: scarpe indispensabili per le donne di tutte le età che rifiutano di sacrificare il comfort in nome della moda.
Tantissimi i modelli pervenuti all’azienda parabiaghese che ha potuto valutare progetti provenienti da numerose zone d’Italia e del mondo. La giuria di esperti, composta da Parabiago Collezioni, Edizioni Af, Confindustria Altomilanese (Diego Rossetti) e Sara Mallia (blogger di settore), ha decretato il vincitore in base all’originalità e qualità del progetto, valutando l’inserimento del primo classificato nella prossima collezione.
Vincitrice del contest è Federica Nesti, studentessa al secondo anno dell’Accademia del Lusso di Milano. A Federica, grazie alla collaborazione di Arsutoria School Milano, è stato offerto un corso di 12 settimane di modelleria e prototipia di calzature. Al termine del percorso l’aspirante designer avrà la possibilità di mettere in pratica le competenze acquisite durante il corso di Arsutoria realizzando lei stessa la propria scarpa con l’aiuto degli specialisti di Parabiago Collezioni. «Federica Nesti ha colto l’essenza, la filosofia e l’identità del prodotto - ha commentato il designer dell’azienda, Massimo Balbini -. Ha lavorato sul logo dandone un’immagine moderna, nuova e dinamica» . Secondo e terzo posto per due studentesse toscane del Modartech di Pisa, Federica Barsetti e Giulia Barbieri.
«La realizzazione della scarpa Thierry Rabotin, - spiega Karl Schlecht, tra i fondatori dell’azienda - richiede una forte componente artigianale che nessuna risorsa tecnica può sostituire. L’artigianalità rappresenta ogni volta una sfida all’esperienza dei mastri calzolai che le realizzano. Per questo abbiamo scelto tre modelli che ci sono sembrati maggiormente in linea con la nostra mission. Abbiamo sempre lavorato cercando di realizzare scarpe molto comode, meticolosamente curate nella lavorazione e connotate da una spiccata creatività. Siamo quindi molto felici di aver aperto le porte della nostra azienda e accolto le bellissime idee degli aspiranti designer che hanno saputo mettersi in gioco».