Sono giorni complicati per i titoli di Stato italiani. Il rendimento dei
Btp a 10 anni questa mattina è salito allo
0,70%. Nel giro di due giorni il tasso dei Btp è salito di più di 15 punti (era allo 0,55% giovedì mattina), riportandosi al livello più elevato dallo scorso novembre. Anche la distanza dai Bund tedeschi si sta allargando: lo
spread è arrivato a toccare i
120 punti, anche in questo caso il livello più alto da novembre.
Questo brusco rialzo si spiega con più fattori. Quello principale è la
crisi di governo. Secondo gli analisti di Rabobank la prospettiva di nuova incertezza politica in Italia, con la possibilità di elezioni anticipate, sta spingendo gli investitori a vendere Btp per comprare titoli più “tranquilli”. Il secondo fattore principale è
quanto detto dalla
Banca centrale europea giovedì: pur non avendo cambiato la politica monetaria, il presidente Christine Lagarde ha chiarito che non è obbligatorio utilizzare tutti i 1.850 miliardi di euro a disposizione del Pepp, il piano di acquisto di titoli pubblici e privati in chiave anti-pandemia. Un’eventuale riduzione degli acquisti indebolirebbe l’enorme protezione che la Bce sta garantendo ai Btp.
La difficoltà dei Btp si inserisce poi in un contesto generale di mercato negativo: oggi
le Borse stanno segnando perdite nell’ordine dell’1-2% principalmente a causa dei dati che mostrano il rallentamento delle principali economie negli ultimi mesi del 2020.
Nonostante questo rialzo, il tasso dei Btp resta molto basso rispetto ai tempi “normali”: un anno fa il rendimento dei titoli a 10 anni era sopra l’1,2% e soltanto lo scorso settembre è sceso sotto l’1%.