Social media. Arrestato il fondatore di Telegram: chi è Pavel Durov
Arrestato in Francia Pavel Durov, fondatore dell'app di messaggistica Telegram. Ha 39 anni, è nato in Russia e secondo le stime di Forbes è il 115º uomo più ricco del mondo con un patrimonio in 15,5 miliardi di dollari.
Pavel Durov, il fondatore russo di Telegram arrestato a Parigi, «non ha nulla da nascondere ed è assurdo ritenere il proprietario responsabile di abuso della piattaforma di messaggistica e social media» si legge in una nota su Telegram. Il fondatore miliardario e ceo dell'app di messaggistica Telegram, è stato fermato all'aeroporto di Le Bourget, appena fuori Parigi, sabato 24 agosto. Secondo la legge francese, le 24 ore iniziali trascorse in custodia possono essere estese fino a 96 ore, a seconda della gravità delle accuse penali.
Stando a quanto riportato dalle tv francesi TF1 e BFM l'indagine su Durov, 39 anni, nato in Russia, principalmente si è concentrata sulla mancanza di sicurezza su Telegram e, stando alle primissime informazioni, al centro vi è la presunta violazione di un'ampia gamma di reati a causa della mancanza di moderatori su Telegram e della scarsa collaborazione con la polizia.
Secondo il New York Times, da quando è nato nel 2013 Telegram è diventato uno dei più grandi strumenti di comunicazione online al mondo. La crescita dell'azienda, che ora ha più di 900 milioni di utenti, è stata in parte guidata dall'impegno per la libertà di espressione. La supervisione superficiale di Telegram su ciò che le persone dicono o fanno sulla piattaforma ha aiutato le persone che vivono sotto governi autoritari a comunicare e organizzarsi: il suo utilizzo è fondamentale, ad esempio, nella vita quotidiana di Paesi come Russia, Ucraina e India per inviare messaggi, ricevere notizie indipendenti e scambiare opinioni.
Al tempo stesso, ha, però, anche reso l'app un rifugio per la disinformazione, l'estremismo di estrema destra e altri contenuti dannosi. Molto diffusa e utilizzata in Russia, Ucraina e nelle repubbliche dell'ex Unione Sovietica, la piattaforma è diventata una fonte critica di informazioni sulla guerra della Russia in Ucraina, ampiamente usata sia dai funzionari di Mosca sia da quelli di Kiev. Alcuni analisti hanno definito l'app «un campo di battaglia virtuale» per la guerra.
Il fondatore di Telegram ha lasciato la Russia nel 2014 dopo essersi rifiutato di ottemperare alle richieste del governo di chiudere le comunità di opposizione sulla sua piattaforma di social media VKontakte, che aveva fondato e poi si è trovato costretto a cedere.
Durov è diventato cittadino francese nell'agosto 2021. Si è trasferito con Telegram a Dubai nel 2017 e, secondo i media francesi, ha anche ricevuto la cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti.
La Russia ha iniziato a bloccare Telegram nel 2018 dopo che l'app si è rifiutata di ottemperare a un ordine del tribunale di concedere ai servizi di sicurezza dello Stato l'accesso ai messaggi crittografati dei suoi utenti. L'azione ha avuto scarsi effetti sulla disponibilità di Telegram in Russia, ma ha scatenato proteste di massa a Mosca e critiche da parte delle Ong internazionali.
Al tempo stesso la crescente popolarità di Telegram, tuttavia, ha spinto diversi Paesi in Europa, tra cui la Francia, a esaminare le preoccupazioni relative alla sicurezza e alla violazione dei dati.
In una dichiarazione, la stessa Telegram ha affermato di «rispettare» le leggi della Ue, compreso il Digital Services Act, e di svolgere la sua attività in modo «conforme agli standard del settore». «Pavel Durov non ha nulla da nascondere e viaggia spesso in Europa», si legge nella dichiarazione. «E' assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili per l'abuso di tale piattaforma».
Come funziona Telegram?
Telegram funziona come un'app di messaggistica standard, come iMessage o WhatsApp, ma ospita anche canali e gruppi in cui un gran numero di persone può diffondere idee e comunicare.
La popolarità di Telegram è in parte radicata nelle mosse che ha fatto per consentire l'hosting di enormi gruppi di chat fino a 200.000 persone, in un momento in cui altri social media, come WhatsApp, stavano prendendo misure per ridurre le dimensioni dei gruppi nel tentativo di combattere la disinformazione. Altre funzioni, come la condivisione di file di grandi dimensioni, nessun limite alla condivisione di link e bot che possono interagire con gli utenti all'interno dei canali, hanno contribuito a renderlo un potente strumento per l'organizzazione e il coordinamento sociale.
Tali funzionalità, unite alla moderazione minima dell'app, ne hanno fatto un rifugio per individui e gruppi che erano stati banditi da altre piattaforme come Twitter e Facebook.
Perché la crittografia su Telegram è così importante?
L'applicazione criptata, con quasi 1 miliardo di utenti, è particolarmente influente in Russia, Ucraina e nelle repubbliche dell'ex Unione Sovietica. È classificata come una delle principali piattaforme di social media dopo Facebook, YouTube, WhatsApp, Instagram, TikTok e WeChat.
«La crittografia è uno degli strumenti più potenti nel mondo digitale contemporaneo, offrendo protezione e sicurezza in molteplici ambiti. Telegram, una delle piattaforme di messaggistica più popolari, è nota per la sua robusta infrastruttura crittografica. Tuttavia, l'adozione di questa tecnologia solleva questioni complesse e talvolta controverse, che vanno dall'uso criminale alla protezione della privacy individuale e il supporto alle forme di dissenso in regimi autoritari» ha spiegato Fabrizio Fiorini, esperto di cybersecurity e docente all'Università degli Studi di Milano - Bicocca di It governance in Digital Transformation, Trasparenza e Dematerializzazione.
«Se da una parte la crittografia garantisce che le comunicazioni rimangano private e al sicuro da occhi indiscreti, dall'altra parte è spesso criticata per il suo potenziale utilizzo da parte di criminali.
Era prevedibile - ha proseguito Fiorini - che la protezione offerta da Telegram attirasse l'attenzione di organizzazioni criminali e terroristiche che sfruttano la piattaforma per comunicare e pianificare operazioni illecite, sfuggendo così alla sorveglianza delle forze dell'ordine. Per questo lo strumento deve essere regolamentato, ma è fondamentale farlo senza stravolgere le tutele individuali e rispettando i principi generali del diritto, specialmente in ambito di responsabilità penale. La sfida è trovare un equilibrio che permetta di massimizzare i benefici della crittografia, minimizzando al contempo i potenziali abusi. In ogni caso, l'importanza della crittografia per la sicurezza personale, la privacy e la libertà di espressione è indiscutibile, rendendola un elemento essenziale delle comunicazioni moderne».
Va precisato però che solo alle chat segrete Telegram applica la crittografia end-to-end, ossia quel sistema di comunicazione cifrata che consente solo alle persone che stanno comunicando di conoscere il contenuto dei messaggi. Per le chat “normali”, invece, questo tipo di protezione non si applica. Quando invece è la norma su Signal e su Whatsapp. Viene invece garantito più che in tutte le altre applicazioni di messaggistica l'anonimato.