Economia

Taranto. Alla Settimana sociale le "buone pratiche" che salvano il pianeta

Luca Mazza, inviato a Taranto venerdì 22 ottobre 2021

Il pubblico della Settimana Sociale di Taranto

Dalla partnership tra il Comune e la diocesi sul reinserimento lavorativo con il progetto "Insieme per il Lavoro" a Bologna fino all'azienda di comunità Forall, che produce apparecchi d’illuminazione seguendo il motto "vita tua vita mea", per permettere a ciascuno di trarre beneficio dal lavoro dell'altro: la seconda giornata della Settimana sociale dei cattolici è dedicata agli esempi concreti che già ci sono del "pianeta che speriamo".

Dopo la Messa nella concattedrale di Taranto presieduta dal segretario generale della Cei, Stefano Russo (qui il testo dell'omelia), e la riflessione biblica di Rosanna Virgili, sono state le "buone pratiche" le protagoniste delle sessioni di lavoro al PalaMazzola, dove è in corso l'evento.

L'idea di mostrare casi virtuosi già esistenti di attività imprenditoriali, organizzazioni di Terzo Settore e realtà pubbliche, ha l'obiettivo di far vedere che coniugare interessi economici e sostenibilità socio-ambientale è assolutamente possibile.

Un cambiamento che sta avvenendo su più livelli, inclusa la politica, come conferma il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, tra i partecipanti alla Settimana di Taranto: "Il titolo dell'evento "Il pianeta che speriamo" è centralissimo, è un invito a sperare non solo in futuro lontano ma che oggi abbiamo la possibilità di realizzare. Come? Tra qualche mese questo Paese deciderà di cambiare questa Costituzione per inserire il principio della giustizia tra generazioni, che non c'è ancora. Il Parlamento in prima lettura ha dato l'ok al cambiamento, ci sarà un secondo step".

Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (a sinistra) - Siciliani

In Italia e in Europa, segnala Giovannini, abbiamo assistito a una forte spinta alla svolta sostenibile negli ultimi anni. "La risposta del Next Generation Eu è stata tutt'altro che scontata. Quando nel 2016 facevo il consulente di Juncker - racconta il ministro - mi fu detto che dovevo finirla di parlare di sviluppo sostenibile e resilienza. Lasciai quell'incarico. Lavorammo con la Commissione Ue su resilienza e approccio alla politica per quattro anni. Quando la crisi è arrivata, la nuova Commissione ha trovato quel lavoro e oggi il piano si chiama Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al centro del Next Generation Eu c'è il principio di non danneggiare l'ambiente".

Tanti passi in avanti sono stati compiuti, insomma, ma la strada da percorrere è ancora lunga se si vuole far diventare predominante un modello di sviluppo sostenibile. "Il Pnrr rappresenta una svolta eccezionale per il Terzo Settore, ma deve essere considerato un punto di partenza - afferma Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud -. Il lavoro che si fa per il sociale non può essere più considerato diverso o di serie B rispetto a quello svolto per la crescita".

A conferma di come il Sud, oltre a tante ferite da sanare, sia ricco anche di esperienze positive da emulare, nel pomeriggio i partecipanti alla Settimana sociale si divideranno in gruppi per visitare sei “buone pratiche” del territorio tarantino.

QUI IL PROGRAMMA