Suzuki. Una Jimny speciale e per pochi, sperando che non sia l'ultima
La Suzuki Jimny Mata
Al recente Salone di Torino, la Jimny Mata aveva colpito gli appassionati in genere ed entusiasmato i "suzukisti": saranno ben felici nel sapere che è diventata una serie speciale limitata a soli 150 esemplari (33.900 euro il prezzo di listino) disponibile nelle concessionarie Suzuki a partire da oggi, 30 novembre, nel weekend di "porte aperte" previsto dalla rete vendita. Ci si chiede se sia il passo d'addio della mitica fuoristrada che ha raccolto l'eredità di Samurai. Di sicuro è un arrivederci a tempo indeterminato, come sostiene Suzuki, che per mantenere in vita la Jimny aveva prodotto recentemente solo quella con immatricolazione autocarro che ha regole diverse per le emissioni: «Lo stop alla produzione, che speriamo temporaneo, è dovuto alle norme europee che iniquamente penalizzano le auto leggere, dunque efficienti, come ad esempio la mitica Jimny, a favore di auto pesanti e dunque tendenzialmente più impattanti sull’ambiente», si legge nella nota ufficiale della Casa giapponese. La speranza è rappresentata (forse) dal nome stesso scelto da Suzuki che lascia la porta aperta al ritorno sul mercato europeo: ‘Mata’ infatti è traducibile in ‘di nuovo, oltre’. In giapponese si utilizza per esprimere il concetto di continuità, di qualcosa che non finisce, quindi staremo a vedere.
La serie speciale Mata è riconoscibile dalla livrea bicolore in Argento Siberia con tetto, cofano e passaruota in nero, come le plastiche protettive speciali dei paraurti. La mascherina è stata reinterpretata per dare un tocco vintage al profilo anteriore, con la rinuncia alle barre verticali degli ultimi aggiornamenti. L’abitacolo è impreziosito dalla targhetta identificativa in alluminio satinato e al centro si trova lo schermo touch HD da 7". In osservanza alla normativa europea sulla sicurezza, il pacchetto Adas prevede anche la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo, l’assistenza al mantenimento della corsia, il riconoscimento dei segnali stradali, monitoraggio della stanchezza del conducente. Sotto il cofano c'è il collaudato benzina 1.5 da 102 Cv, scaricati a terra attraverso la collaudata trazione integrale 4wd AllGrip Pro.
In passato si sono rincorse diverse voci su una possibile elettrificazione (parziale o totale) della Jimny, e la presenza di un powertrain con batterie sembrava l’unica via per continuare a commercializzare la piccola da off-road. La Casa, però, ha un’opinione diversa: "Se facessimo una Jimny Bev, andrebbe persa l’essenza del modello stesso", spiega Suzuki alludendo a quella leggerezza che rende particolarmente efficace la vettura lontano dall’asfalto. "Per sopravvivere potrebbe usare gli e-fuel o i biocarburanti", ha detto il presidente Toshihiro Suzuki, indicando nel motore termico la strada per la continuità.