Disuguaglianze. Sulla tassa ai grandi patrimoni c’è il consenso di 7 italiani su 10
Un camion con un manifesto della campagna "Tax the rich" con la foto del miliardario Jeff Bezos
Una legge europea per tassare i super-ricchi, cioè chi possiede patrimoni superiori ai 5 milioni e 400 mila euro, in Italia 50 mila persone, lo 0,1% della popolazione. L’idea - di cui si discute ormai da qualche anno tra G7, G20 e Nazioni Unite - raccoglie ampi consensi: 7 italiani su 10 sono favorevoli. Di più tra gli elettori di centrosinistra, ma anche tra chi vota per il centrodestra quasi la metà è d’accordo su questo strumento in grado di drenare fino a 16 miliardi di euro l’anno. Lungi dall’essere un tema tabù, quindi, tassare i grandi patrimoni non spaventa gli italiani.
È il messaggio per i politici che emerge dall’indagine di Demopolis per Oxfam Italia, su un campione statistico di 4 mila cittadini. Cosa emerge? Che per il 72% degli italiani la lotta a evasione ed elusione fiscale potrebbe ridurre le disuguaglianze. Ma per il 61% servirebbe anche un sistema fiscale più equo, progressivo e che non comporti disparità. L’85% concorda che il sistema fiscale italiano oggi è «poco o per niente equo».
Il dato più interessante è dunque che il 70% degli italiani è favorevoli ad un'imposta europea sui grandi patrimoni, solo il 21% contrario. Per l'equità del sistema fiscale e per generare considerevoli risorse per le politiche sociali, sanitarie e climatiche.
La tassa ai super-ricchi piace più alle donne (75%) che agli uomini (65%), più ai Meridionali (75%) che ai centro (66%) settentrionali (68%). Molto favorevoli gli italiani che votano a sinistra: 94% di chi vota Avs, 88% M5s, 86% Pd. Non pochi nemmeno tra chi vota per il centrodestra: 49% Fdi, 46% Lega, 45% Fi. Tanti anche tra chi non vota: 73%. E sempre dall’area della sfiducia nella politica emerge il dato sul 50% che teme che tassare i grandi patrimoni comunque «rischia di essere inutile, perché lo Stato è inefficiente e sprecherebbe le risorse».
Della scarsa equità del fisco sono convinti a destra e a sinistra. Lo pensa il 76% degli elettori di Fi e FdI, il 77% di Lega, l’86% di Avs, l’89% del Pd e dal 93% degli elettori M5s. Solo 1 cittadino su 5 è convinto che sia pienamente rispettato l’art. 53 della Costituzione (tutti sono chiamati a concorrere «alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva» e «secondo criteri di progressività»). Per il 41% le prescrizioni costituzionali sono rispettate solo in parte, per il 37% non lo sono affatto. Il 71% poi ritiene che negli ultimi 5 anni le disuguaglianze sono cresciute, il 22% rimaste uguali, diminuite per il 5%.
E a fronte del 20% che preferirebbe pagare meno tasse anche a costo di meno servizi, c’è un corposo 67% che vorrebbe più tasse ai più ricchi per avere in cambio più efficienza nel pubblico.
L’idea di Oxfam - 300 mila adesioni online sul sito della ong - raccoglie consensi tra i parlamentari di opposizione intervenuti alla presentazione in Senato. Plaude il senatore Antonio Misiani, responsabile economia del Pd: «Il sistema fiscale italiano è blandamente progressivo per il 95% dei cittadini, regressivo per il 5% dei ricchi. Non abbiamo nessuna pregiudiziale sulla proposta di Oxfam, è parte del programma del Pse». Piace anche a Riccardo Ricciardi (M5s) che ricorda come «la stima degli 800 miliardi di elusione fiscale in Europa riguarda l’1,3% dei contribuenti, con una media di 500 milioni». Secondo Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs al Senato, «in Italia c’è stata una narrazione negativa della patrimoniale, facendo credere che colpirebbe piccoli risparmiatori e stipendi. Cose non vere, perché da anni proponiamo di colpire solo i grandi e grandissimi patrimoni».
«Un riequilibrio complessivo del prelievo non è più derogabile - commenta Mikhail Maslennikov, analista di politiche pubbliche di Oxfam Italia - e la potente suggestione di una riduzione generalizzata delle imposte, su cui si è incardinata la riforma fiscale del Governo, non attecchisce in modo preponderante tra i cittadini». Sul sito di Oxfam fino al 9 ottobre la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare sulla tassazione dei grandi patrimoni.