Economia

Lo studio Cgil. L'Italia dei salari congelati: 30mila euro lordi, in coda tra i big Ue

Luca Mazza mercoledì 4 novembre 2020

Non sono soltanto i numeri di occupati e di disoccupati a certificare lo stato di salute del mercato del lavoro di un Paese. Perché se gli impieghi crescono ma sono sottopagati e/o di bassa qualità la crisi occupazionale non può dirsi certo superata. In Italia, per esempio, sicuramente non è stato sciolto il “nodo retribuzioni”, che restano di gran lunga al di sotto della media europea se rapportate alle ore di lavoro svolte. A segnalare il ritardo nazionale su questo fronte è una ricerca della Fondazione Di Vittorio della Cgil “La questione salariale italiana”. Un problema ancora non risolto, evidentemente: lo studio mostra che il salario medio per i lavoratori italiani è al palo da un decennio, maglia nera in Europa (si colloca al penultimo posto tra i principali Paesi continentali, di poco superiore solo a quello spagnolo), a fronte di un orario di lavoro che risulta fra i più alti nei Paesi membri.
In sostanza, in Italia si lavora di più – anche a causa della scarsa capacità tecnologica e ai bassi investimenti in innovazione del nostro sistema economico - ma si viene pagati molto meno.
Entrando nel dettaglio del report da cui emerge la stagnazione retributiva dell’Italia, il salario lordo annuale medio (a prezzi costanti 2019) nei Paesi Bassi e in Belgio si attestava nel 2000 rispettivamente a 44 mila e 43,4 mila euro rispettivamente e ha registrato a fine 2019 una crescita del +8,8% e +9,9%. Nello stesso periodo, il salario in Germania e in Francia, che nel 2000 era di 35,8 mila e 32,2 mila euro, è cresciuto del +18,4% e del +21,4%. Infine, il salario in Italia e Spagna, che nel 2000 era pari a 29,1 mila
e 26,8 mila euro, ha segnato nel 2019 un aumento, rispettivamente, del +3,1% e +2,2%
. In pratica i salari medi in Italia, in base ai dati relativi allo scorso anno, si collocano appena sopra i 30mila euro lori annui, attestando che il Paese non ha ancora recuperato il livello salariale pre Grande Crisi (2007-2008).