Economia

Inps. Stop all'assegno quando il figlio diventa maggiorenne

Daniele Cirioli mercoledì 18 maggio 2022

Domanda di integrazione per il figlio maggiorenne

Stop all’Auu-Assegno unico universale quando il figlio diventa maggiorenne. A partire dal mese di compimento dei 18 anni, infatti, l’Inps blocca l’erogazione dell’Auu. Per poter continuare a riceverlo servirà integrare la domanda con una dichiarazione relativa alla “condizione” del figlio che è divenuto maggiorenne. L’integrazione resterà possibile fino al termine dell’annualità di Auu (cioè fino al 28 febbraio seguente); dopo occorrerà rifare completamente la domanda. La novità arriva dagli ultimi chiarimenti dell’Inps (messaggio 1714/2022) sull’assegno unico, la prestazione al via da quest’anno che viene erogata mensilmente, da marzo a febbraio, sulla base della condizione economica della famiglia misurata dall’Isee e in relazione ai figli fino ai 21 anni d’età. Nel caso di figli maggiorenni (ossia nel periodo che va dai 18 ai 21 anni d’età), l’Auu è erogato in presenza di due requisiti: il figlio deve essere “a carico” della famiglia e deve ricorrere, per lui, una delle seguenti situazioni:

• frequenza di un corso di formazione, scolastica o professionale, o un corso di laurea;

• svolgimento di tirocinio o di lavoro e possesso di reddito inferiore a 8mila euro annui;

• essere registrato ai servizi pubblici per l’impiego come disoccupato e in cerca di lavoro;

• svolgimento del servizio civile.

La condizione di “carico”, si ricorda, non è quella tradizionale (cioè fiscale), ma ricorre quando il giovane è inserito nella famiglia ai fini della disciplina sull’Isee. Particolari accorgimenti devono essere presi a cavallo della maggiore età dei figli. Infatti, l’Inps spiega che, qualora il figlio raggiunga la maggiore età successivamente all’invio della domanda (per esempio: domanda fatta a marzo per un figlio minorenne che diventa maggiorenne nel corso del successivo mese di luglio), il figlio ha la possibilità di fare un’autonoma domanda di Auu. Se lo fa, questa domanda del figlio fa decadere la “propria scheda” (di figlio) presente nella domanda del genitore e, di conseguenza, l’erogazione dell’Auu verrà fatta direttamente al figlio maggiorenne, ovviamente per la quota a lui riferita. Se il figlio diventato maggiorenne non presenta un’autonoma domanda, prosegue la validità della domanda originaria che, però, dal mese di compimento dei 18 anni, verrà messa dall’Inps in stato «evidenza» per consentire la sua integrazione con le dichiarazioni sulle condizioni richieste per il figlio maggiorenne.

Per evitare lo stop dell’erogazione dell’Auu, il richiedente deve accedere on line alla domanda, selezionare la “scheda” relativa al figlio diventato maggiorenne e selezionare la presenza di una delle predette condizioni (frequenza corso formazione, tirocinio eccetera). Una volta integrata, la domanda va nuovamente in istruttoria per verifiche. Se l’esito è positivo, c’è riconoscimento dell’Auu anche per gli arretrati (dal mese successivo a quello di compimento della maggiore età). L’integrazione è possibile fino alla fine dell’anno di riferimento dell’Auu, vale a dire fino al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di presentazione della domanda originaria.