Il bilancio. Stellantis, il primo anno si chiude con utili per 13,4 miliardi
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Stellantis chiude il primo bilancio della sua storia con ricavi per 152 miliardi di euro e un utile netto di 13,4 miliardi. Lo ha annunciato il gruppo automobilistico nato il 16 gennaio 2021 dalla fusione tra Fca e Psa. Il confronto con i bilanci aggregati del 2020 delle due case automobilistiche, mostra che rispetto al 2020 i ricavi sono cresciuti del 14%, mentre gli utili netti sono quasi triplicati rispetto ai 4,7 miliardi di Fca e Psa messe insieme. I conti consentono di distribuire agli azionisti un dividendo complessivo di 3,3 miliardi di euro, ma anche di dare un premio straordinario ai dipendenti del Gruppo per il loro contributo con 1,9 miliardi, il 70% in più dell'anno precedente. In Italia si tratta di 450 euro in più nella busta paga di aprile. "Un segnale positivo" è stato il commento dei sindacati. La Borsa ieri ha premiato il Gruppo che a Piazza Affari ha chiuso a +4,4%.
Il piano industriale sarà presentato dall'amministratore delegato Carlos Tavares il primo marzo ad Amsterdam, ma si sa già che Stellantis sarà un costruttore 100% elettrico nel 2027. Ai 19 veicoli 100% elettrici e 15 ibride plug-in di oggi, si aggiungeranno entro il 2023 altre 13 elettriche e 4 modelli ibridi con ricarica alla spina. Nel 2021 le vendite di veicoli a bassa emissione con 34 modelli sul mercato hanno registrato un balzo del 160% rispetto all'esercizio precedente raggiungendo le 388.000 unità con la prima posizione nelle vendite di furgoni elettrici a batteria in Europa. "I risultati record di oggi dimostrano che Stellantis è ben posizionata per realizzare una forte performance, anche nei contesti di mercato più incerti", ha commentato Tavares riconoscendo il ruolo dei lavoratori. "Ogni dipendente di Stellantis ha assunto il compito straordinario nel 2021 di combinare due case automobilistiche mentre affrontava gravi sfide esterne. Il nostro obiettivo è che tutti i dipendenti beneficino della crescita redditizia dell'azienda".
Il manager spiega che il business del gruppo in Russia "è relativamente marginale" e quindi l'impatto di eventuali sanzioni sarà ridotto, mentre continuerà, anche se in misura minore, l'aumento dei prezzi delle materie prime e la carenze nelle fornitura di microchip. L'esercizio 2021 si è chiuso con un risultato operativo positivo in tutte le aree geografiche. Anche Maserati è tornata in positivo, grazie alle 24.200 vetture consegnate, dalle 16.900 del 2020, con un risultato operativo industriale di 103 milioni di euro a fronte del rosso di 91 milioni del 2020. "Sarà una storia di successo nel futuro", dice Tavares sul marchio del Tridente. Anche in Europa, a fronte di un lieve calo delle consegne (79 mila unità in meno, in tutto 2,8 milioni di vetture), i ricavi sono aumentati da 56,5 a 59 miliardi di euro.