Economia

Auto. Stellantis fa -7% in Borsa dopo l'addio dell'ad Tavares. Parte il toto-nomine

Paolo M. Alfieri lunedì 2 dicembre 2024

L'ormai ex ad di Stellantis Carlos Tavares

Crolla Stellantis stamattina a Piazza Affari dopo un prolungamento dell'asta di pre-apertura. All'indomani delle dimissioni con effetto immediato dell'amministratore delegato Carlos Tavares il titolo perde il 7% a 11,65 euro nelle prime contrattazioni. Le dimissioni sono arrivate durante il cda, riunitosi sotto la presidenza di John Elkann, che le ha accettate.

Il gruppo ha già avviato il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente che, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, si concluderà entro la prima metà del 2025. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo", ha affermato Elkann nella nota di annuncio delle dimissioni di Tavares. E ha aggiunto: "Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell'interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders".

Si fa caldo già il toto nomine sul possibile successore, a partire da Luca De Meo amministratore delegato della Renault a nomi interni come quello di Olivier Francois.

Parla chiaramente di divergenze tra Tavares e il cda Henri de Castries, il consigliere indipendente senior del board di Stellantis. "Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione - spiega - si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il consiglio e il ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il ceo alla decisione di oggi".

Negli scorsi mesi il mercato aveva più volte evidenziato la fretta dell'amministratore delegato di raddrizzare i conti segnati dal negativo andamento delle vendite in America. Molti commentatori avevano sottolineato i malumori nella squadra di manager del gruppo, le polemiche su più fronti, dai politici europei e italiani ai sindacati ai concessionari americani. In particolare con il governo e con l'opposizione lo scontro in questi ultimi mesi è stato molto acceso: un mese fa Tavares è stato in audizione Parlamento, dove lo scontro è stato duro. Dal mondo politico oggi torna a farsi forte la richiesta a Elkann di andare in Parlamento a spiegare quale sia il futuro di Stellantis.

Anche i sindacati, preoccupati per il calo della produzione e il forte ricorso alla cassa integrazione, chiedono "un cambio di passo". "Ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato sugli impegni occupazionali, produttivi e industriali" afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. Anche la Fiom chiede "un piano industriale e occupazionale subito", mentre la Fim parla di un momento di svolta per Stellantis e e per il settore automobilistico italiano".