Pubblica amministrazione. Statali, aumenti per fasce retributive
Gli statali, dopo nove anni di stipendi fermi, dovrebbero incassare 85 euro lordi al mese (ma la cifra è solo una media: c'è chi prenderà di più e chi di meno secondo precise fasce retributive). La ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, spinge per scatti più generosi per i dipendenti che hanno guadagni più bassi e viceversa, con l'obiettivo di ridurre la forbice tra le retribuzioni: lo scarto oggi sfiora i 200mila euro. Intanto, a inizio settimana prossima, il decreto bis sui "furbetti del cartellino" dovrebbe ricevere il sì finale dal Consiglio dei ministri. Il testo passerà senza modifiche di sostanza: chi viene colto a strisciare il badge per poi andarsene verrà licenziato entro 30 giorni. Le novità si concentrano invece sui rinnovi contrattali, per salvaguardare i redditi che beneficiano del bonus Irpef, a rischio di perderlo a seguito degli incrementi, si sta studiando una formula ad hoc. Un meccanismo alla "Robin Hood", calibrato all'interno delle cinque/sei fasce retributive di ogni comparto, in modo da garantire incrementi per tutti, seppure graduati (di più a chi ha meno), in base a parametri certi.
Rispetto alle bozze circolate, l'atto di indirizzo definitivo del ministero dà più spazio alle parti per trovare una soluzione specifica. Il riferimento va agli 80 euro e al pericolo di scavalcare il tetto previsto per il riconoscimento dello sgravio. Ecco che le parti, sindacati e Aran potranno suggerire «eventuali misure correttive». Il tutto però, avverte il ministero, «nei limiti delle risorse destinate» (cinque miliardi di euro in tutto, con una parte da stanziare nella prossima manovra). Un vincolo quello delle risorse che vede i sindacati contrari. Il punto sarà sicuramente al centro del primo vero tavolo, quello sulla Pa centrale, che partirà entro luglio. Intanto l'Aran cercherà in settimana – il 13 c'è un appuntamento – di chiudere l'accordo su permessi e distacchi sindacali.