Economia

LO STUDIO. I dieci sprechi d'Italia

martedì 5 luglio 2011
Dalle macchine sottoutilizzate alle opere incompiute, da modi di produzione "antichi" alla "errata identificazione di soggetti meritevoli di essere sostenuti": sono 10 i tipi di sprechi nei quali affonda la spesa pubblica italiana, spesso indicata come "uno dei sintomi o delle cause della malattia italiana che va sotto il nome di elevato rapporto tra debito pubblico e reddito nazionale". Lo scrive Piero Giarda, professore dell'Università Cattolica di Milano, nel rapporto finale del gruppo di lavoro sulla riforma fiscale dedicato all'analisi della spesa pubblica.Nel rapporto sulla spesa pubblica italiana, elaborato dal tavolo sulla riforma fiscale coordinato da Piero Giarda, vengono elencati i dieci 'tipì di sperpero delle risorse pubbliche.- Sprechi di Tipo 1. Utilizzo di fattori produttivi in misura eccedente la quantità necessaria. È questo il caso quando due impiegati vengono utilizzati per fare un lavoro per il quale uno sarebbe sufficiente oppure quando una macchina costosa e ad alto potenziale viene sistematicamente sotto-utilizzata.- Sprechi di Tipo 2. Acquisti realizzati pagando prezzi superiori al mercato o all'effettivo valore. È il caso, per esempio, dei farmaci. Diverse aziende sanitarie pagano prezzi diversi per lo stesso prodotto. - Sprechi di Tipo 3. Adozione di tecniche di produzione sbagliate. Nella produzione pubblica "c'è una tendenza inarrestabile - evidenzia il Rapporto - ad utilizzare, tra le diverse tecniche di produzione disponibili, quelle che si caratterizzano per  la più alta intensità di lavoro".- Sprechi di Tipo 4. Utilizzo di modi di produzione "antichi, chiaramente più inefficienti e quindi più costosi".- Sprechi di Tipo 5. Utilizzo di modi di produzione che impiegano fattori di produzione incompatibili tra di loro, "ad esempio lavoro non specializzato applicato al funzionamento di macchine innovative ed evolute".- Sprechi di Tipo 6. "Errata identificazione dei soggetti meritevoli di essere sostenuti nei programmi di sostegno del reddito disponibile".- Sprechi di Tipo 7. La progettazione di opere incomplete, il mancato completamento di opere iniziate, i tempi di esecuzione molto superiori ai tempi programmati. A queste tipologie si possono aggiungere la progettazione di opere di dimensione eccessiva rispetto alla capacità realisticamente sfruttabile, avolte eseguite con materiali troppo pregiati.- Sprechi di Tipo 8. Avvio di nuovi programmi di spesa "non preceduti o che non passano il test di benefici superiori ai costi". Il riferimento è per alcune opere pubbliche ma anche interventi nella sanità.- Sprechi di Tipo 9. Il mix dei programmi di spesa pubblica non si adegua (o si adegua con ritardo) ai mutamenti della domanda e dei bisogni della collettività. Per esempio vengono mantenuti in vita di programmi, attività, strutture organizzative o enti per i quali non sussistono più, se mai erano esistite, le ragioni che avevano portato al loro avvio.- Sprechi di Tipo 10. Le iniziative di spesa avviate in funzione anti-ciclica e realizzate con spese di durata permanente anzichè con programmi di spesa a termine.