Economia

BOLLETTINO NEGATIVO. La recessione morde e lo spread non molla

Nicola Pini venerdì 29 marzo 2013
È l’emergenza economica il convitato di pietra della crisi politica italiana. Non passa giorno che istituti di ricerca e osservatori non sfornino nuovi dati negativi sulla crisi. E mentre la «febbre» dello spread è di nuovo in rialzo, l’assenza di un governo risalta sempre di più come un lusso che il Paese non può permettersi. Come hanno fatto presente a Pier Luigi Bersani le parti sociali durante le consultazioni di questi giorni.Ieri il differenziale Btp-Bund tedeschi ha toccato i massimi da settembre a quota 360 punti, per poi chiudere a quota 347. Mentre dall’Ocse è arrivata un’altra sentenza negativa sulla recessione che sarà, ancora una volta, più lunga del previsto. Per la ripresa si dovrà attendere. Il Pil dell’Italia - unica tra i Paesi del G7 – continuerà a contrarsi anche nel secondo trimestre di quest’anno, osserva l’organizzazione internazionale. Il Centro studi di Confindustria vede proseguire «l’attuale fase di estrema debolezza dell’attività industriale» anche nei prossimi mesi e registra a marzo un -3,7% tendenziale della produzione. Il governo ha già ridotto le stime sul Pil a un -1,3% nel 2013. Ma ieri Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, ha avvertito che gli elementi di incertezza esistenti, politici ed economici, possono «incidere sfavorevolmente sulle decisioni di consumatori e imprese» e determinare una contrazione peggiore del previsto. Anche Banca d’Italia rimarca che l’economia italiana potrebbe calare più di quanto indicato se «si riacutizzassero le tensioni sui mercati o se la ripresa dell’economia globale tardasse a manifestarsi». Daniele Franco, direttore per la ricerca economica di Via Nazionale sollecita il governo a varare «politiche economiche efficaci e credibili» per «interrompere la spirale recessiva in atto dal 2008». Già, ma quale governo? La scorsa settimana la stessa Bankitalia e l’Fmi hanno ammonito sui rischi che il protrarsi dell’instabilità politica può provocare sulla chance di ripresa dell’Italia e dell’intera Europa. E l’agenzia Moody’s ha già preannunciato un nuovo taglio del rating se il Paese resterà senza una guida stabile.Secondo l’Ocse il Pil nazionale calerà dell’1,6% tendenziale nei primi tre mesi di quest’anno e dell’1% nei tre mesi successivi. Il ritorno a una prospettiva di ripresa, finora stimato intorno a metà anno «avverrà tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014», ha affermato il vice-segretario Pier Carlo Padoan. Il quale tuttavia offre anche qualche appiglio meno negativo ed esclude dopo la crisi di Cipro, un contagio a Italia e Spagna. Nel nostro Paese, osserva Padoan, «il debito è sotto controllo e il mercato continua ad avere fiducia, come mostrano le aste di questi giorni». Un notizia che potrebbe allentare la tensione sullo spread tra i titoli di Stato arriva poi da Goldman Sachs. Il recente rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani rappresenta un’opportunità d’acquisto contro gli equivalenti tedeschi, sostiene la banca americana che suggerisce agli investitori di comprare i Btp e vendere i Bund. Secondo Goldman l’Italia sarà in grado di superare lo stallo politico e lo spread dovrebbe scendere in area 275.