I mercati. Spread e Borsa in altalena. Moody's minaccia taglio rating
Ancora una giornata di altalena per i mercati. Non si allenta la tensione sui titoli di Stato italiani, in attesa che il presidente incaricato Carlo Cottarelli si presenti in parlamento per chiedere una fiducia che, stando alle dichiarazioni delle forze politiche, sembra molto difficile da raggiungere. Lo spread questa mattina è partito con una fiammata, e in poche ore ha sfondato quota 300 punti (oltre 80 punti sopra la chiusura di ieri, e ai livelli di giugno 2014), toccando i 320 punti base e tornando così ai livelli della primavera 2013. Nel primo pomeriggio lo spread però è sceso a 253.
L'euro è ai minimi da dieci mesi sul dollaro. "Non ci sono giustificazioni, se non emotive" dice il governatore di Bankitalia Visco, secondo il quale 'il destino dell'Italia è quello dell'Europa, e per ridurre il debito non ci sono scorciatoie.
Avvio di seduta in forte calo per Piazza Affari: l'indice Ftse Mib cede il 3,5% a 21.154 punti, ai minimi da luglio 2017. Pioggia di vendite sui titoli bancari, che hanno in pancia una grossa fetta di titoli di Stato italiani.
Scivolone di Unicredit e degli altri titoli bancari. Il titolo di Piazza Gae Aulenti lascia sul campo il 3,36% a 14,32 euro, Ubi è
congelata (con un calo teorico del 2,45%) e Banco Bpm lascia sul campo il 2,58% a 2,19 euro. Sotto pressione anche Poste (-3,35% a 7,08 euro) e Mps (-3,48% a 2,35 euro).
Nel pomeriggio la Borsa di Milano riduce le perdite in attesa della lista dei ministri del nuovo governo cheil premier incaricato Cottarelli, presenterà a breve. Il Ftse Mib cede l'1,8% a 21.512 punti, conscambi per un controvalore di 3,2 miliardi di euro, rispetto ai3,6 miliardi di ieri.
Moody's taglierà il rating italiano
, oggi a Baa2, se il prossimo governo porterà avanti politiche di bilancio "insufficienti a posizionare nei prossimi anni il debito su una traiettoria di discesa". Altrettanto negativo sarebbe "un fallimento nell'articolare e presentare un'agenda di riforme strutturali credibili". Lo si legge in un comunicato in cui Moody's reputa "molto improbabile" un rialzo del rating, spiegando che una conferma potrebbe invece arrivare se il programma di riforme si rivelasse ambizioso e se il governo delineasse un effettivo percorso di rientro del debito.