Economia

SPENDING REVIEW. Sotto la «scure» dei cittadini finiscono i costi di sanità e politica

martedì 8 maggio 2012
Dall'accorpamento delle Asl al costo delle operazioni chirurgiche. E ancora. Dagli acquisti centralizzati alle confezioni di farmaci: sono solo alcuni temi contenuti nelle migliaia di segnalazioni sugli sprechi e le inefficienze in sanità, inviate dai cittadini italiani al sito appositamente istituito dal governo sulla spending review. Oltre il 4% delle segnalazioni scrutinate fino a questa mattina - circa il 20% delle 95 mila complessive arrivate al governo in una settimana - riguarda problemi legati al servizio sanitario.Da Lecce ad esempio, c'è chi pone la questione di una migliore razionalizzazione delle dosi dei farmaci: "Se un medico prescrive una cura che dura 10 giorni, perché la farmacia dà una confezione da 30? In Gran Bretagna la cura dura 10 giorni e il medico prescrive solo 10 pasticche". Da Pavia auspicano invece l'accorpamento delle aziende ospedaliere: "La provincia di Pavia ha circa 500mila abitanti. C'è una Asl con 4 direttori (generale, sanitario, amministrativo e sociale) e c'è un'azienda ospedaliera con almeno tre direttori (generale, amministrativo e sanitario): che dite, riaccorpiamo?".E ancora. Da Rovigo c'è chi pone l'accento sui costi degli interventi chirurgici. "Il dottor Gino Strada, noto fondatore di Emergency, ha dichiarato che un'operazione che a lui costa 1.750 euro il Servizio sanitario la paga agli ospedali e cliniche convenzionate 20.000 euro. Consultatelo e vedrete i risultati". Da Cagliari arrivainvece la proposta di razionalizzare la spesa centralizzando gli acquisti. "Propongo - scrive un cittadino - acquisti centralizzati (almeno a livello regionale) di tutti i prodotti di uso ospedaliero, onde evitare che le singole Asl paghino prezzi diversi per lo stesso prodotto. Non solo garze, cerotti, siringhe, camici, apparecchiature sanitarie, diagnostiche, chirurgiche, ma anche gli stessi farmaci vengono acquistati dalle varie Asl a prezzi che talvolta differiscono fra loro anche del 40-50%".Oltre alla sanità, gli altri settori "sensibili" per i quali i cittadini suggeriscono tagli sono principalmente enti locali, auto blu, stipendi dei manager, spesa energetica, consulenze e pensioni d'oro."La partecipazione degli italiani al progetto di revisione della spesa pubblica - rende noto un comunicato dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi - è stata particolarmente elevata. A scrivere sono in prevalenza comuni cittadini, e tra questi molti giovani, ma anche dipendenti delle pubbliche amministrazioni e liberi professionisti, ricercatori, professori universitari, oltre a imprenditori, associazioni di categoria, enti no-profit, think-tanks". "Circa 1/6 dei messaggi contengono il medesimo testo e ciò lascia pensare a una campagna organizzata"."Per fronteggiare il flusso di segnalazioni, dare rapida lettura a tutti i messaggi pervenuti e archiviarli in categorie - informa ancora Palazzo Chigi - è stato costituito un gruppo di lavoro. I dieci funzionari che ne fanno parte finora hanno esaminato e catalogato il 20% delle segnalazioni"."Le mail dei cittadini -spiega ancora l'ufficio stampa di palazzo Chigi- si dividono in due grandi categorie: quelle specifiche, che segnalano sprechi circoscritti a singole amministrazioni o enti pubblici, spesso Enti locali, e quelle che invece intervengono su grandi temi di interesse pubblico, come lasanità dove un cittadino di Treviso denuncia 'i pasti inutilizzati delle mense che finiscono nella spazzatura' o 'il riscaldamento sempre acceso anche d'estate'.Tra tutti, il tema che ricorre più frequentemente nei messaggi ricevuti riguarda i costi della politica. "Perché non viene fissato il rimborso elettorale a 35 centesimi di euro, ivi compreso il contributo ai propri organi di informazione per ogni voto valido assegnato?", domanda un giovane di Roma. Da Mantova scrivono: "Il mio suggerimento è quello di obbligare tutti i dipendenti delle amministrazioni a viaggiare con i mezzi pubblicì". "Un cittadino di Napoli propone un progetto articolato di revisione della Costituzione, che tenga conto della necessità di limitare i privilegi dei parlamentari. Molte delle segnalazioni suggeriscono anche soluzioni"."Occorre più versatilità nell'utilizzo degli immobili delle PA", propone un leccese, suggerendo di responsabilizzare le singole amministrazioni. Dall'Abruzzo propongono la revisione della distribuzione degliinsegnanti di sostegno nelle scuole primarie e secondarie. Un romano illustra il suo progetto di gestione dei rifiuti urbani, dichiarandosi "stupito" dell'inefficienza nella quale si imbattuto finora."È un segnale forte - commenta Palazzo Chigi -, che rivela la volontà dei cittadini di non limitarsi alla denuncia, ma di voler aiutare concretamente il governo nell'attività di revisione della spesa".