Media & cinema. Perché tutti adesso vogliono Paramount
Sony Pictures Entertainment (SPE) e la società di private equity, Apollo Global Management hanno fatto un'offerta in contanti di 26 miliardi di dollari per il gruppo cinematografico Paramount Global. Mercoledì 1° maggio le due società hanno presentato una lettera di offerta non vincolante, firmata dall’amministratore delegato della Sony Pictures Tony Vinciquerra e dal partner di Apollo Aaron Sobel. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal Apollo diventerebbe un investitore di minoranza, mentre il gruppo giapponese rivale deterrebbe una quota di maggioranza nell’impresa e gestirà la Paramount, il cui catalogo di film spazia da “Star Trek” a “Mission: Impossible” fino a “Indiana Jones”.
La Paramount sta lottando per riprendersi dagli scioperi durati mesi dello scorso anno da parte di scrittori e attori di Hollywood, da un mercato pubblicitario debole e dal taglio dei cavi negli Stati Uniti che hanno eroso i profitti del suo business televisivo. Il suo servizio di streaming, attivo anche in Italia, è ampiamente dietro ai colossi Netflix e Disney+, anche in termini di numero di abbonati, anche se Redstone sperava che la fusione di CBS e Viacom nel 2019 avrebbe aiutato la società combinata, successivamente ribattezzata Paramount Global, a competere meglio. Da allora le azioni della Paramount sono scese di oltre il 65%, perdendo più di 14 miliardi di dollari in valore di mercato.
La potenziale acquisizione di Paramount aiuterebbe Sony Pictures Entertainment ad aumentare la propria quota al botteghino nordamericano. Secondo i dati di Comscore, la Sony Pictures ha guadagnato 1,01 miliardi di dollari al botteghino negli Stati Uniti e in Canada lo scorso anno, rispetto agli 842,4 milioni di dollari della Paramount.
L’offerta di 26 miliardi arriva a poche ore dalla scadenza di una finestra di esclusività per l’offerta concorrente di Skydance Media verso Paramount. Solo nelle prossime ore si capirà meglio il futuro di Paramount, anche sembra improbabile che l'offerta di Skydance venga prorogata. Sembra che Shari Redstone, che detiene la maggioranza delle azioni con diritto di voto della Paramount, sia stata favorevole all’offerta di Skydance, un gruppo di intrattenimento indipendente gestito da David Ellison, figlio del fondatore di Oracle, Larry Ellison. Ma una parte dei suoi azionisti già nei giorni scorsi aveva manifestato il proprio disaccordo, tanto che lunedì è stato sostituito il Ceo di Paramount, Bob Bakish con un trio di dirigenti, mentre quattro membri indipendenti del consiglio di amministrazione della stessa Paramount si dimetteranno durante l’assemblea annuale degli azionisti della società il 4 giugno.
Paramount Global ha ricevuto diverse offerte di acquisizione negli ultimi mesi, dopo avere comunicato di avere debiti per oltre 14,6 miliardi di dollari. La società aveva una capitalizzazione di mercato di circa 25 miliardi nel 2021, che è però scesa fino a 9,2 miliardi ad aprile.
A marzo Apollo aveva offerto 11 miliardi di dollari per gli studi cinematografici e televisivi di Paramount, che comprendono Mtv e Nickelodeon. Sony ha in seguito affiancato Apollo nelle discussioni per un’acquisizione congiunta di Paramount. L’accordo prevederebbe anche l’uscita di Paramount dal listino di Borsa.