I dati. Sono oltre 11.800 le start up innovative
Continuano a crescere le start up nel nostro Paese
È on line la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle start up innovative. Il rapporto, che presenta dati aggiornati al 1° gennaio 2021, è frutto della collaborazione tra ministero dello Sviluppo economico (Mise) e Infocamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio. Il rapporto offre una vasta panoramica sul mondo delle start up, a quasi otto anni dall’introduzione della policy dedicata (decreto legge 179/2012), e costituisce uno dei pilastri dell’esteso sistema di monitoraggio curato dal Mise.
Tra le principali informazioni contenute nel rapporto:
• Crescita della popolazione: le startup iscritte si assestano ormai stabilmente sopra quota 10mila. Al 1° gennaio 2021 se ne contano 11.899, il 3,2% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
• Distribuzione territoriale: la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le start up italiane (27,0%). La sola provincia di Milano, con 2.282, rappresenta il 19,2% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: superano quota mille il Lazio con 1.383, rappresenta l’11,6%, (in gran parte localizzate a Roma, 1.237, 10,4% nazionale) e la Campania, con 1.053, 8,9% del totale nazionale. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,4% di tutte le società costituite negli ultimi cinque anni è una start up.
• Forza lavoro: i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono lievemente aumentati (+0,5%) attestandosi ad oltre quota 56 mila. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 19,0% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,1%, contro un 21,5% registrato nel complesso delle società di capitali.
• Fatturato: le start up innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco superiore a 184,7mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di start up innovativa.
• Investimenti e redditività: come fisiologico, le start up innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,9% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto. Inoltre, le start up innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.