Sondaggio. Un italiano su due crede nella formazione Quando il «saper fare» aiuta a cambiare lavoro
Ciò che lasci sfuggir oggi, non lo raggiungerai domani. Si racchiude in questo antico proverbio il senso dei risultati dell’ultimo sondaggio che Openjobmetis ha chiuso in questo giorni sul sito www.openjob.it: “Sei disposto a rimetterti in gioco frequentando un corso di formazione gratuito per imparare a svolgere una nuova professione, del tutto diversa da ciò di cui ti sei occupato sino ad oggi”?I risultatiAl sondaggio hanno partecipato 1.157 persone chiamate a scegliere tra quattro possibili risposte. Più di un partecipante su due - il 51% pari a 584 votanti – si è detto pronto a mettersi in gioco e individua nella formazione un’occasione per imparare un nuovo lavoro, a prescindere da un’eventuale e rapida svolta professionale.Il 31% dei votanti riconosce l’utilità dell’attività formativa, ma solo con la certezza che possa tradursi in un immediato riscontro lavorativo; mentre il 17% si mette in gioco e valuta l’ipotesi di nuova una nuova carriera solo a fronte di un reale interesse per la futura professione.Solo dieci votanti non intendono mettersi alla prova e hanno risposto no al sondaggio esprimendo così l’inattitudine a modificare la propria base di conoscenze pur di avere nuove possibilità di lavoro o di crescita all’interno del proprio settore. Il campione dei votanti è composto per il 58% da donne (quasi 700 le partecipanti). Nel complesso, i profili scolarizzati rappresentano l’87% dei partecipanti: il 55% è diplomato, mentre il 32% è in possesso di una laurea (il 10% ha una laurea breve, il 17% la laurea quinquennale, il 5% ha conseguito anche un master).Meno rilevanti le differenze di età, a testimonianza del fatto che la formazione è considerata una risorsa per tutte le categorie di lavoratori, giovani e meno giovani. Il 19% dei votanti ha meno di 25 anni, mentre il 21% è compreso tra i 26 e 30 anni. Nella fascia tra i 31-35 anni si ritrova il 20% dei partecipanti al sondaggio, il 18% in quella compresa tra i 35-40 anni e il restante 22% comprende lavoratori con più di 40 anni.“La formazione continua è una risorsa imprescindibile, sia per i lavoratori sia per gli imprenditori – commenta Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis –. Mi piace sottolineare la grande disponibilità delle persone a mettersi in gioco, segno che anche in questo delicato periodo esistono motivi per essere ottimisti. Darsi da fare, imparare e specializzarsi oggi è essenziale”.