Coop. Ecco come dare lavoro e speranza ai giovani
Un Paese che sta alla finestra e che, passati gli anni bui della recessione, spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. È la fotografia dell'Italia 2017 scattata con il sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 del Rapporto Coop. Infatti, tra le parole con cui gli italiani descrivono l'anno che è appena iniziato si confermano quelle che avevano già caratterizzato il 2016 ovvero "speranza" (la usa il 33% del campione, era il 33,8% un anno fa), "cambiamento" (12% a fronte di un 14,3%), "timore" (10% rispetto a un più robusto 14,2% del 2016). Scostamenti però tutto sommato poco significativi a dimostrazione di una condizione di attesa che accomuna l'Italia e gli italiani. Ancora fra le parole più rappresentative del 2017 "ripresa" e "crisi" registrano l'identico indice di gradimento (entrambe sono state
scelte dal 8% del campione) quasi come se l'una neutralizzasse l'altra.
Il Rapporto prevede anche un tasso di disoccupazione al 10,8%. Insomma un clima di attesa, sperando in tempi migliori, non solo dal punto di vista dei consumi, ma anche nell'ambito del lavoro. La stessa Grande distribuzione organizzata risente di questa tendenza.
«Anche nel 2017 - spiega Albino Russo, responsabile dell'Ufficio Studi di Coop - ci attendiamo una tenuta degli occupati senza significative variazioni in crescita o in diminuzione. Ciò non significa che non ci saranno assunzioni. Anzi negli ultimi anni abbiamo avuto circa 7-8mila assunti l'anno. In realtà la grande parte di queste sono dovute al rinnovo dei contratti a termine e quindi possiamo considerare un turnover effettivo (e quindi nuove assunzioni vere) di non meno di 2mila persone. Che in sostanza vanno a sostituire pensionamenti, colleghi che cambiano lavoro o che si licenziano e quant'altro».
Coop ha attualmente circa 54mila dipendenti, di cui oltre il 93% a tempo indeterminato, l’età media si attesta sui 44 anni. Ci sono però casi - soprattutto in occasione di nuove aperture come il supermercato Fiorfood a Torino - in cui l’età degli occupati scende. E ci sono progetti specifici di valorizzazione delle competenze del personale più giovane grazie ai percorsi di formazione progettati da Scuola Coop, l’istituto di formazione delle cooperative di consumatori. Per esempio l’idea originaria del supermercato del futuro progettato a Expo (e oggi riproposto a Milano Bicocca) nasceva in seno al Coop Contest, un contest sull’innovazione cui hanno partecipato 80 dipendenti under 35 a Scuola Coop.
Ma quali sono i profili più richiesti in questo momento? «In genere - continua Russo - sono richieste competenze specifiche in ambito food, i cosiddetti mestieri: il gastronomo, il macellaio. Ma sono richieste anche figure professionali legate ai nuovi servizi aperti nei punti vendita, come i farmacisti per i corner salute. Qui Coop negli ultimi anni ha inserito oltre 450 professionisti».
Tuttavia Coop guarda anche alle generazioni future e l'anno scorso ha sottoscritto un accordo con il ministero dell'Istruzione ed è entrata nell’elenco dei cosiddetti “Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro” impegnandosi a accogliere nei prossimi tre anni circa 2.200 studenti in percorsi formativi. «Per noi - conclude il responsabile dell'Ufficio Studi di Coop - il progetto di alternanza scuola-lavoro ha un valore particolare: si tratta di una esperienza fondamentale che, combinata con la preparazione scolastica, permette allo studente, oltre che di auto-valutare le proprie capacità, anche di diventare consapevole di un modo diverso di fare impresa, di farsi un’immagine del tipo di lavoro e di organizzazione che regola le Coop. Il segno di distintività rispetto alle altre imprese che operano sul mercato è la logica “di servizio” che guida le scelte fondamentali di questo gruppo di cooperative che gestisce, in Italia, una rete di vendita leader nella distribuzione organizzata (un fatturato di oltre 12 miliardi di euro, 1.200 strutture di vendita in 16 regioni, oltre 8,5 milioni di soci) sulla base dei principi mutualistici e sociali dei padri fondatori della cooperazione, tradotti ai giorni nostri negli Statuti e nella Carta dei Valori. I concetti saranno veicolati attraverso differenti modalità: lezioni frontali, workshop, proiezioni, simulazioni, role play, panel di esperti, oratori a invito e brainstorming, esercitazioni con materiali. Sarà anche garantito un affiancamento all’interno delle singole cooperative sul territorio».
Ma il 2017 sarà comunque l'anno del rallentamento del potere d'acquisto delle famiglie che fino al 2016 avevano potuto godere di fattori favorevoli ma transitori; di conseguenza il ciclo dei consumi, dopo un biennio a ritmi superiori all'1%, subirà una battuta d'arresto (la stima si attesta su uno 0,7%) dovuta al rallentamento dei redditi e soprattutto alla ripresa dell'inflazione. Saranno maggiormente penalizzati gli acquisti di beni (a eccezione di quelli tecnologici e ancora l'auto), rimarrà in crescita la spesa per i viaggi e per i servizi per la persona. Il 2017 porterà probabilmente nuovo dinamismo nel mercato immobiliare e nei comparti ad esso collegati (arredamento ed elettrodomestici): in tempi di bassi tassi d'interesse e di turbolenza dei mercati finanziari torna a essere la casa il sogno nel cassetto degli italiani.