Immobili. Affitti universitari: riparte il mercato ma canoni in calo nelle grandi città
La ripresa delle lezioni in presenza spinge il mercato degli affitti universitari
Il mercato degli affitti universitari sta gradualmente tornando alla normalità. L’introduzione del green pass e la possibilità di frequentare in presenza le lezioni hanno rimesso in moto il mercato. SoloAffitti, il gruppo immobiliare specializzato nella gestione e tutela della rendita immobiliare con oltre 300 punti in Italia, ha rilevato come i prezzi delle camere doppie risultino in calo (-4%), anche perché sempre meno richieste, e quelli delle singole sostanzialmente stabili (+1%).
Per poter tornare ai livelli 2019 ci vorrà però ancora tempo: il numero di transazioni legato agli affitti universitari rimane ancora abbastanza (36%) o molto al di sotto (41%) dei livelli pre-pandemia, anche se risulta una moderata crescita delle richieste rispetto alla stagione 2020.A Milano i costi delle stanze singole sono diminuiti quest'anno mediamente del 15% (quasi 100 euro). Situazione analoga nella Capitale (-15%). Tra le città universitarie di più grandi dimensioni sono in salita i prezzi delle singole a Genova (+20%, cioè una media di 50 euro in più) e Bari (+14%, pari a 30 euro). Prezzi in calo in maniera più cospicua per le camere doppie.Milano e Rimini sono le città con i prezzi medi più alti sia per le stanze singole che per quelle doppie. A Milano per una singola servono 500 euro e 300 per una doppia. A Rimini 425 euro costa la singola e 275 la doppia. Varese e Palermo sono le città più a buon mercato con singole rispettivamente a 180 e 170 euro e doppie a 125 e 100 euro di media.
Tra i comfort più richiesti aria condizionata (9%), lavastoviglie e lavatrici (17%), un arredamento moderno e soprattutto una veloce connessione Wi-Fi (entrambi al 35%). Le esigenze principali dei ragazzi che si spostano per studio si confermano tuttavia la vicinanza all'università (67%), ai mezzi pubblici (59%) e la disponibilità di una stanza singola (65%).Non ci sono variazioni di rilievo per le tipologie contrattuali più utilizzate. Rimane una forte prevalenza nelle città universitarie dei contratti a canone concordato (3+2, studenti universitari, transitorio).