Economia

Inps. Solo un posto su cinque è fisso

Redazione Romana martedì 26 dicembre 2017

Solo un nuovo posto di lavoro su cinque è a tempo indeterminato. Lo segnala l'Inps in un report sul precariato. Nei primi dieci mesi dell'anno sono stati creati oltre mezzo milione di posti in più ma alla crescita delle assunzioni il maggior contributo è stato dato dai contratti a tempo determinato (+28%) e dall'apprendistato (+26,3%); sono invece diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-3,7%), contrazione interamente imputabile alle assunzioni a part time. Tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l'incremento dei contratti di somministrazione (+21,7%) e ancora di più dei contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all'arco temporale gennaio-ottobre, sono passati da 160mila (2016) a 363mila (2017), con un incremento del 126,4%. Questo significativo aumento - come, in parte,
anche quello dei contratti di somministrazione e dei contratti a tempo determinato - può essere posto in relazione alla necessità per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo e sostituiti, da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale.

L'incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni è stata del 24% nei primi dieci mesi del 2017 mentre nel 2015, quando era in vigore l'esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato, la quota di assunzione a tempo indeterminato era stata del 38,5%. Le trasformazioni complessive - includendo accanto a quelle da tempo determinato a tempo indeterminato anche le
prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti - sono risultate nel periodo gennaio-ottobre 2017 310.000, un livello analogo a quello del medesimo periodo del 2016 (+0,5%).

Per le cessazioni, la crescita è dovuta principalmente ai rapporti a termine (+25,8%) mentre le cessazioni di rapporti a tempo indeterminato risultano sostanzialmente stabili (+0,8%).