Terzo settore. Sollievo per il vino anti-mafia: «La strada verrà sistemata»
La strada del riscatto antimafia sarà sistemata. La cantina Centopassi, realizzata su un terreno confiscato a 'cosa nostra', potrà riprendere la sua attività, messa a rischio dall’impraticabilità dell’unica strada di accesso. Dopo la denuncia della cooperativa Placido Rizzotto- Libera terra, raccolta da Avvenire 9 giorni fa, si è mossa la prefettura di Palermo che ha sollecitato un intervento della Città metropolitana. Giovedì alla cooperativa è arrivata un’importante una comunicazione. La Direzione viabilità della Città metropolitana di Palermo, comunica che «per dare risposta alle esigenze del territorio in tempi brevi, questo ufficio procederà alla redazione di un progetto di euro 100mila, considerando i tratti più critici, per il quale non necessita inserimento nel Piano triennale, nel contempo si procederà alla redazione di un progetto di fattibilità tecnica economica per la definizione di interventi più consistenti, da inserire nel prossimo Piano triennale delle opere pubbliche». Un intervento, dunque, da realizzare in tempi strettissimi per evitare ulteriori danni. Ricordiamo che la cantina Centopassi, gestita dalla Placido Rizzotto sui terreni confiscati alla famiglia Brusca nel territorio di San Cipirello, non è più accessibile a causa dell’impercorribilità della strada, un vero percorso da rally, non adatto ai mezzi che vengono a ritirare le bottiglie dell’ottimo vino, frutto del lavoro di altre due cooperative sociali del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, la Pio La Torre e la Rosario Livatino: 170 persone, più del 30% soggetti svantaggiati. Posti di lavoro che erano a rischio. Viste le rotture sistematiche dei mezzi i partner logistici avevano avvisato di non esse- re più in grado di garantire la copertura del servizio di trasporto. Un modo veramente brutto per festeggiare il ventesimo compleanno della cooperativa, non solo simbolo della lotta alla mafia ma importante realtà produttiva con più di 500mila bottiglie l’anno. Ma ora si torna ad avere speranza. «Auspichiamo che i lavori possano iniziare al più presto, così da mettere la nostra cooperativa e gli altri attori economici del territorio nelle condizioni di continuare senza ostacoli il proprio lavoro», commenta il presidente della cooperativa, Francesco Citarda che ringrazia «quanti, associazioni, liberi cittadini, Cgil Palermo, Legacoop Sicilia, la rete di Libera, hanno chiesto che si intervenisse sulla strada di accesso alla Centopassi, riconoscendo il valore del nostro lavoro a beneficio del territorio. Ringraziamo inoltre Avvenire, per aver dato risonanza nazionale alle nostre difficoltà». Ora bisogna pensare al vino nuovo che è già in lavorazione. «Siamo una cooperativa sociale che vuole fare sana impresa per autosostenersi, garantire occupazione promuovendo il territorio e valorizzando dei beni collettivi, quali sono i beni confiscati ai mafiosi. Vogliamo farlo al massimo delle nostre possibilità. Avere delle buone strade a spianarci il cammino, ci metterebbe nelle condizioni di farlo sempre meglio».
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