C’è un numero che spiega il continuo adeguamento alla
dotazione di sicurezza delle auto che l’Unione Europea chiede alle Case automobilistiche: 10mila. E’ il numero massimo di vittime della strada che gli esperti comunitari prevedono entro il 2030.
Nel 2019, quando si decise di mettere seriamente mano al tema, in Europa si registrarono ben 22.800 morti sulle strade: dopo qualche anno in costante discesa, nel 2022 si è tornati purtroppo a 20.600 decessi. Numeri drammatici. Ed ecco che dal 7 luglio 2024, tutti i modelli in vendita - non solo quelli di nuova omologazione - ma pure quelli che l’hanno già ottenuta, dovranno disporre della nuova dotazione di sicurezza. L'obiettivo dell'UE, con l'introduzione di questi nuovi requisiti tecnici, è ovviamente quello di arrivare a ridurre in modo significativo il numero di decessi e di lesioni gravi sulle strade.Facciamo un passo indietro. Il 6 luglio 2022 è stata una data molto importante perché sono entrate in vigore diverse novità sul fronte della sicurezza delle auto. Infatti, il Regolamento UE 2019/2144 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 27 novembre 2019 prevede che a partire da questa data i modelli di auto di nuova omologazione debbano essere dotati di una serie di specifici sistemi di sicurezza, quelli che rientrano nel gruppo degli Adas. I modelli all’epoca già presenti nei listini ufficiali, invece, sono esenti da questo obbligo fino al 6 luglio del 2024, ma dal giorno dopo si cambia. Va detto, comunque, che buona parte degli attuali modelli in gamma delle Case, sono già delle soluzioni tecniche che diventeranno obbligatorie. Eccole in dettaglio:
ISA (Intelligent Speed Assistant, il dispositivo che rileva la velocità del veicolo e la confronta con quella consentita sulla strada dove si sta viaggiando), scatola nera, interfaccia di installazione di dispositivi di tipo alcolock, avviso della disattenzione e della stanchezza del conducente/avviso avanzato di distrazione del conducente, segnalazione di arresto di emergenza, rilevamento in retromarcia, frenata automatica d'emergenza, sistemi di mantenimento corsiaLa normativa non riguarda solo gli
ADAS. Per esempio, il regolamento specifica che le vetture «dovranno essere dotate di sistemi precisi di
monitoraggio della pressione degli pneumatici, capaci, in un’ampia gamma di condizioni stradali e ambientali, di produrre un segnale di allerta per il conducente all’interno del veicolo nel caso in cui si produca una perdita di pressione in uno degli pneumatici». E ancora chiede alle Case un impegno supplementare nella produzione: «I veicoli devono essere progettati e costruiti in modo da prevedere una più ampia zona di protezione
relativa all’impatto della testa, al fine di migliorare la protezione degli utenti vulnerabili della strada e di ridurre le lesioni che ne potrebbero derivare in caso di collisione». In questo caso, va sottolineato che si sono raggiunti risultati inimmaginabili solo venti anni fa.