L'intervento. Noi primi in Europa sui rider nell'immobilismo degli altri sindacati
il contratto Ugl-Assodelivery ha diviso i sindacati
Gentile direttore,
la settimana scorsa il sindacato Ugl, che mi onoro di dirigere, ha sottoscritto con Assodelivery, l’associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats, un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Si tratta di un evento che ha portata epocale, poiché è la prima volta in Europa che si riconoscono i diritti sindacali ai lavoratori autonomi che operano nell’industria italiana del food delivery. Il contratto prevede, tra l’altro, una copertura assicurativa contro gli infortuni e per danni contro terzi, la formazione con particolare riferimento alla sicurezza stradale, il divieto di discriminazione, la tutela della privacy, il contrasto al caporalato e al lavoro irregolare, una paga oraria minima, maggiorazioni per lavoro in condizioni disagiate. La firma di tale accordo ha attirato gli strali (come era prevedibile) degli altri tre sindacati (CGIL, CISL, UIL) e del Ministero del Lavoro (in modo quantomeno discutibile). I principali rilievi sembrano essere di natura squisitamente politica e non di carattere giuslavoristico. Questo elemento mi tranquillizza non poco, soprattutto perché anche la giurisprudenza tende ad oscillare sulla natura del rapporto di lavoro dei rider. Per quanto riguarda la legittimità, ricordo sommessamente che l’accordo in questione recepisce a livello contrattuale quanto previsto dal c.d. 'Decreto Rider' (Legge 128/2019). A questo punto, l’aspetto più significativo della vicenda è quello per cui, nell’immobilismo degli altri sindacati, l’UGL per prima ha riconosciuto una serie di diritti a questi lavoratori, migliorandone la condizione lavorativa. Con la sigla di questo contratto, insomma, si è determinata una consistente espansione dei diritti che sarà certamente foriera di nuovi modelli sindacali anche in altri settori, primo fra tutti quello dell’assistenza domiciliare alla persona. Nell’immediato futuro, sono certo che si continuerà a discutere sulla legittimità di questo contratto e sul grado di rappresentatività dell’UGL che lo ha sottoscritto. Tutto può essere migliorato. Da sindacalista mi auguro che si continui su questa strada che pone potentemente in luce l’utilizzo di meccanismi di compartecipazione tra parte datoriale e committente riguardo i diritti sindacali cristallizzati nella Costituzione italiana e da oggi al passo con i tempi.