Economia

Settore cosmetico . Alla ricerca di personale e manager

Maurizio Carucci lunedì 23 settembre 2024

Cresce la cosmesi in Italia

L'industria della profumeria e della cosmetica - comparto d'eccellenza in Italia - sta vivendo una fase di sviluppo senza precedenti. Nel 2023 il fatturato ha superato i 15,1 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto al 2022. Positive anche le stime per il 2024 che vedono il fatturato oltrepassare i 16,6 miliardi di euro (+9,8% sul 2023). Se si considera l'intero sistema economico della cosmesi, dalle aziende che producono cosmetici, ai macchinari per la produzione e il confezionamento, al packaging, alle materie prime, alla distribuzione, alla logistica e al retail, il fatturato generato è di 38,7 miliardi di euro. Eccellenti le performance anche sul mercato estero: il valore delle esportazioni ha superato i sette miliardi di euro, con un + 20,2% rispetto al 2022. In questo modo il settore si è distinto tra i comparti manifatturieri a maggiore tasso di crescita. Valori quelli sopra descritti che hanno impattato positivamente anche sulla bilancia commerciale che con quattro miliardi di euro supera ampiamente i valori pre-Covid. «Il settore cosmetico è uno dei comparti maggiormente rappresentativi del made in Italy nel mondo. Basti pensare che negli ultimi 20 anni è raddoppiato il peso delle esportazioni sul totale del fatturato: oggi costituiscono infatti il 46% della produzione - ha spiegato Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia -. Proprio l’export ha dato un importante contributo alla crescita del fatturato dell’industria cosmetica nazionale durante le congiunture più complesse degli ultimi anni, la crisi finanziaria e la pandemia. Il costante investimento in innovazione, la qualità dell’offerta, gli elevati standard di sicurezza e l’inconfondibile creatività italiana restano una formula vincente richiesta tanto sul mercato interno quanto sui mercati internazionali, con un crescente interesse anche da parte di nuove destinazioni extra-europee». Difatti, un’analisi relativa alle destinazioni dei prodotti cosmetici italiani destinati all’export nell’arco di due decadi, ha evidenziato un consolidamento con partner storici affiancato da nuove destinazioni extra-europee. L’andamento delle esportazioni nelle prime dieci destinazioni ha registrato crescite a doppia cifra, trainate dagli Usa (+31,8% rispetto al 2022), seguiti da Germania (+32,2%) e Francia (+12,6%).

Numerose opportunità per i giovani

La filiera cosmetica è «lunga» e prevede numerose specializzazioni professionali che da sempre sono necessarie alle imprese di produzione e commercializzazione dei prodotti cosmetici per svolgere le loro attività. Dalla formulazione alla produzione fino al controllo dei prodotti, dal marketing tecnico al commerciale. L’industria cosmetica richiede professionalità con elevate competenze tecnico-scientifiche: chimica, sia teorica che applicata, biologia, discipline che riguardano la salute. Considerando l’ampiezza dell’intera filiera, non sorprende come i “mestieri della cosmetica” si sviluppino su più aree di competenza: oltre ai numerosi specializzati in chimica farmaceutica e cosmetologia, il settore richiede infatti anche addetti specializzati in economia e marketing di canale che possano operare nel digitale (digital Pr, social media manager, esperto di vendite on-line, etc) e nel marketing e comunicazione (product manager, informatore cosmetico, media manager, organizzazione di eventi eccetera).


I lavoratori direttamente occupati nell’industria cosmetica (oltre 600 aziende) sono 155mila, ma si sale a quota 390mila includendo i canali professionali di estetica e acconciatura. Le donne impiegate rappresentano il 54%, mentre la media dell’industria manifatturiera è ferma al 28%. I laureati totali sono invece pari all’11% degli occupati, contro una media nazionale del 6% e le donne laureate sono circa 1.700, il 45% dei laureati nel settore.


In passato la normativa nazionale prevedeva la figura di “direttore tecnico” che aveva la responsabilità delle attività di produzione dei cosmetici, e che doveva essere un laureato in alcune specifiche discipline. L’attuale normativa non prevede più l’obbligatorietà del "direttore tecnico", ma rimane elevata la richiesta di responsabili di produzione con profili di formazione legati a lauree in discipline scientifiche. Tra i mestieri tradizionali, spicca l’esempio della figura del formulatore/cosmetologo che coniuga aspetti tecnico-scientifici, teoria, pratica, fantasia, creatività, visione. Il formulatore/cosmetologo è una figura chiave per le aziende cosmetiche. La formazione specifica e definitiva avviene in azienda. L’impresa cosmetica si aspetta laureati in possesso delle basi utili per imparare questo mestiere. Negli ultimi anni tra i profili più importanti richiesti dalle imprese cosmetiche emergono in particolare: regulatory manager, marketing tecnico-scientifico, valutatore della sicurezza.

Master in Fragrance & cosmetic management

Fornire un percorso di formazione avanzato, con un piano di studi approfondito per coloro che desiderano lavorare nel mondo della profumeria e della cosmesi, migliorando le proprie conoscenze e scoprendo le nuove possibilità e i nuovi sbocchi offerti dal settore. Con questo obiettivo, a seguito del grande successo dello scorso anno, l'Ipi - Italian perfumery institute - in collaborazione con Lum school of management - apre le iscrizioni per la II edizione del master executive in Fragrance & cosmetic management. Il programma è progettato per fornire agli studenti una conoscenza approfondita delle dinamiche di mercato, delle strategie di marketing e comunicazione e del product management, fondamentali per avere successo nel comparto della profumeria e della cosmetica. Gli studenti tratteranno questi aspetti lavorando a stretto contatto con aziende e figure di rilievo del settore attraverso lezioni teoriche, pratiche, case study, experience tour e attività laboratoriali legati all'expertise di Equipe International e all'esperienza maturata con Esxence - The Art Perfumery Event, l'evento leader a livello internazionale per la profumeria artistica che si tiene ogni anno a Milano. La II edizione del master inizierà a ottobre/novembre 2024 e proseguirà per tre weekend al mese fino ad aprile 2025 con un programma intensivo, permettendo a tutti di poter beneficiare della formazione di alto livello. In occasione di questa seconda edizione, Italian Perfumery Institute incontra Tesori d'Oriente studiandone la storia e gli iconici rituali attraverso gli occhi e i nasi delle nuove generazioni sempre più attratte e coinvolte dal mondo della profumeria. Ipi - Italian Perfumery Institute interseca dunque il suo percorso con Tesori d'Oriente: il brand annuncia infatti il proprio sostegno con tre borse di studio. Un impegno concreto verso il futuro della filiera italiana della profumeria e della bellezza. Sul sito di Italian Perfumery Institute sarà possibile visionare il regolamento e candidarsi. L'assegnazione avverrà sulla base della valutazione del profilo e del colloquio di selezione. La valutazione avverrà a insindacabile giudizio di una commissione composta da membri del comitato direttivo della Scuola.