Previsioni. «Serviranno 900mila giovani 4.0, la metà è introvabile»
Molte aziende richiedono competenze digitali
Alle imprese «serviranno persone in grado di progettare, adattare, decidere, indirizzare, integrare le tecnologie con le finalità di uno sviluppo dei territori, delle città, dei paesi. Serviranno persone in grado di svolgere più attività contemporaneamente, adattandosi continuamente, collaborando in squadra. Persone protagoniste della ripartenza che dobbiamo innescare insieme». Lo sostiene il vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, Giovanni Brugnoli. «Lo dico subito: si farà fatica a trovare queste persone – aggiunge -. E si farà fatica perché già oggi le nostre imprese lamentano una forte carenza di competenze. Nelle previsioni Excelsior 2021-2025, per esempio, il fabbisogno di competenze digitali, green, Stem e di innovazione 4.0 che verranno ricercate con un e-skill mix (il possesso con elevato grado di importanza di almeno due e-skill) sarà tra 886mila e 924mila persone». Ma già oggi, «vedendo il trend di iscritti alle Università e Its, sappiamo che metà di queste sarà praticamente introvabile». Brugnoli sottolinea che «molte imprese anche durante il lockdown hanno continuato a denunciare il fatto che nonostante un alto tasso di disoccupazione nel Paese continuano a non trovare le figure professionali di cui hanno bisogno». Più in generale, secondo Brugnoli, «molto del futuro del Paese si gioca sulle relazioni tra il mondo della alta formazione accademica e quello della produzione, mondi che ormai da molti anni stanno dialogando e stanno provando a creare partnership sempre più strutturate e durature che portino benefici ai nostri giovani».
Nasce la piattaforma #Miassumo
L'81% dei giovani italiani – secondo l'Osservatorio Giovani realizzato dall'Istituto Toniolo – reputa che la carenza di orientamento nelle scuole rappresenti uno dei principali fattori critici di ingresso nel mondo del lavoro. Il 77,5% ha poche certezze sul proprio futuro professionale, in linea con i coetanei francesi (71,2%), inglesi (68,7%), spagnoli (63,3%) e tedeschi (60%). Il 40% degli studenti, inoltre, ha un'aspirazione lavorativa, ma non sa come realizzarla. Dall'esperienza di Parole O_stili, maturata in cinque anni di dialogo con due milioni di studenti e 200mila insegnanti, arriva l'impegno concreto per colmare questo divario. Si chiama #Miassumo ed è il primo progetto gratuito di orientamento scolastico rivolto agli studenti dagli 11 ai 26 anni. La piattaforma sarà una bussola al servizio dei ragazzi che li aiuterà a crescere sia come persone che come lavoratori e lavoratrici per affacciarsi più facilmente al mondo del lavoro. Durante le 25 ore di formazione annua si alterneranno attività di classe, a gruppi o singole e i giovani alunni saranno guidati nel riconoscere le proprie competenze e preferenze in modo da poter essere meglio orientati nel percorso di studi futuro e per essere messi a conoscenza delle nuove figure professionali esistenti. Il progetto infatti prevede anche il coinvolgimento diretto delle istituzioni e delle imprese: nel facilitare percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, stage, nell'offrire corsi di specializzazione, nell'organizzare campus estivi per ragazzi o nel raccontare la loro professione. Tenendo conto delle differenti età e con l'aiuto di sofisticati meccanismi di gioco i ragazzi potranno iniziare da subito a "scrivere" il proprio curriculum rispondendo ai quesiti. Pianeti e personaggi molto diversi tra loro intratterranno gli studenti della secondaria di primo grado. Notizie di attualità e giochi di ruolo saranno invece il filo rosso del lavoro per chi frequenta le superiori. Obiettivo per tutti: esplorare le otto competenze chiave individuate dall'Unione Europea nella prospettiva delle professioni così da poter scegliere con maggior consapevolezza il tipo di scuola dopo la terza media e da più grandi se iscriversi a un Its, all'Università o entrare direttamente nel mondo del lavoro.
Sicurezza informatica, i profili più richiesti
Simulatore di attacchi informatici, hacker etico, analista di scenari. Sono i tre profili più richiesti dalle aziende in Italia in ambito sicurezza informatica, un settore in forte espansione con l'accelerazione della digitalizzazione e il conseguente aumento della criminalità on line. In Italia la difficoltà dei datori di lavoro nel reperire le persone con le giuste competenze, si attesta al 76% come emerso dalla ricerca condotta da ManpowerGroup. A fare il punto è l'ultimo Rapporto Clusit sulla cybersicurezza che ha delineato una situazione mondiale da allarme rosso: in sei mesi gli attacchi "devastanti" sono passati dal 49% al 74%. Nel nostro Paese sta prendendo forma l'Agenzia nazionale per la cybersicurezza, istituita con la legge del 4 agosto 2021, che a regime avrà 800 dipendenti del più alto livello (si parte con 300 unità) presi dalla Pubblica amministrazione e in seguito anche attraverso gare e chiamate dirette. Per far fronte alla carenza di talenti in questo settore le aziende oggi si affidano sempre di più a cacciatori di teste con un aumento delle richieste di profili tecnici a discapito dei profili manageriali che nei primi sei mesi del 2021 – spiega il Rapporto - hanno subito una leggera flessione. Secondo l'analisi dei dati di Linkedin Talent Insights e di Experis Italia, i professionisti del settore sono in Italia sono circa 6mila. La durata media di impiego è di un anno e mezzo, in linea con la media dei professionisti in ambito tecnologico. Le regioni italiane in cui si trova la maggiore concentrazione sono Lombardia, Lazio e Piemonte; mentre le Università più frequentate dagli esperti di cybersecurity sono la Sapienza di Roma, l'Università degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino. Al primo posto nella ricerca delle aziende italiane c'è il “penetration tester”, un profilo richiesto soprattutto in ambito bancario. Analizza le vulnerabilità e simula possibili attacchi con l'obiettivo di segnalare debolezze interne dei sistemi. Di questi profili, circa il 46% ha cambiato lavoro durante l'ultimo anno, un forte segnale della direzione del mercato. Al secondo posto c'è l’”ethical hacker”, richiesto nel settore difesa e nelle società di prodotto. Infine, il “security consultant” richiesto soprattutto dalle società di consulenza: supporta le aziende nelle valutazioni di rischio, analizza tutti i possibili scenari, studiando policy e procedure di sicurezza dei vari dipartimenti e dell'infrastruttura It e porta l'azienda a rispettare i principali standard di sicurezza informatica internazionali.
Secondo la ricerca di Kaspersky, nel 2020 le aziende sono state costrette ad anticipare di mesi o addirittura di anni gli interventi necessari alla loro trasformazione digitale. Di conseguenza, le infrastrutture It complesse sono improvvisamente aumentate e, insieme a queste, anche i relativi rischi di sicurezza. Questa accelerazione repentina, unita alla carenza di specialisti di cybersecurity e all’incapacità di formare internamente dei talenti, ha costretto le aziende a cercare un supporto esterno. Nel 2021, in Europa, la necessità di competenze specifiche è stata citata al primo posto tra le ragioni principali (46%) per ricorrere a servizi di terze parti. La scelta di esternalizzare la sicurezza It è dovuta principalmente per la maggiore efficienza garantita nella fornitura di soluzioni di sicurezza (80%), mentre le pmi erano state guidate da considerazioni di carattere finanziario (42%).
Intanto cresce il numero di sviluppatori, ma ancora di più la domanda da parte delle aziende che puntano a innovare. BitBoss ha realizzato la seconda edizione dell’indagine The state of development in Italy per mostrare cosa cercano gli sviluppatori nel mondo del lavoro. Flessibilità di orario e luogo di lavoro e buon trattamento economico sono i due fattori fondamentali per gli sviluppatori, sia dipendenti che autonomi. Il 35% dei freelance non sarebbe disposto a sacrificare parte del suo compenso e della sua flessibilità per un lavoro da dipendente a tempo indeterminato. Inoltre uno sviluppatore su tre predilige un modello ibrido che medi tra lavoro da remoto e in presenza.Federmanger: cresce del 50% la domanda di nuovi managerUn Patto della dirigenza per l'Italia, quello delineato dal presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla di fronte a oltre 600 tra dirigenti d'impresa e rappresentanti delle istituzioni, per costruire una crescita economica robusta e duratura, basata su occupazione, inclusività, welfare, transizione ecologica e trasformazione digitale. Secondo le stime di Federmanager e i dati dell'Osservatorio 4.Manager, la centralità del ruolo dei dirigenti è sempre più riconosciuta dal sistema d'impresa italiano, così come lo è stata nella fase peggiore della pandemia. Secondo l'indagine Federmanager sulle risoluzioni dei rapporti con contratto da dirigente nel 2020 il numero di manager uscito dalle imprese è stato del 15% inferiore rispetto al 2019 e a ottobre 2021 la domanda di nuovi manager è risultata del 50% superiore a quella dello stesso mese del 2020. Oggi le imprese chiedono competenze nuove, specialistiche e ad alto valore aggiunto. Una tendenza che trova riscontro nei dati forniti dall'Osservatorio 4.Manager che descrivono una difficoltà di reperimento in crescita che oggi riguarda il 36,4% del totale nuove assunzioni e che sale al 48,4% per i dirigenti.
Assunzioni nell’autotrasporto, a bordo delle navi e nell’It
Il Gruppo bergamasco Mascio continua ad assumere anche in questi anni Covid. Solo quest'anno saranno 70 le nuove assunzioni, per un'azienda passata da 40 a 250 dipendenti in tre anni. Lo rende noto un comunicato del Gruppo dell'autotrasporto per l'edilizia civile e delle grandi opere, che nel 2018 contava 46 lavoratori (40 autisti, un meccanico e cinque impiegati), mentre ora ha in organico 250 dipendenti suddivisi in 226 autisti, dieci meccanici e 14 impiegati. Durante i mesi più aspri del blocco è stata realizzata la nuova sede, ora con una superficie di circa 53mila metri quadrati. Per l'anno prossimo la stima è di assumere altri 24 nuovi autisti, con un obiettivo per il 2023 di arrivare a 330 dipendenti.
Costa Crociere, assieme al Centro per l'impiego di Trieste della Direzione Centrale del lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, ricerca oltre 60 nuove figure professionali da impiegare a bordo delle sue navi. Si tratta di 18 receptionist, 25 animatori e 18 tecnici, la cui assunzione avverrà attraverso un percorso specifico, che prevede l'invio della candidatura, un Recruiting day e corsi di formazione gratuita precedenti all'imbarco. L'invio delle candidature è aperto sino al 3 dicembre 2021 attraverso il sito web della Regione Friuli Venezia Giulia. Il corso, il cui inizio è previsto indicativamente nel mese di gennaio, avrà una durata di circa 350/400 ore. Le figure ricercate verranno assunte con contratto a tempo determinato della durata di almeno 4/6 mesi.
Il Consiglio regionale della Sardegna assumerà 60 nuove figure a tempo indeterminato. Il presidente Michele Pais ha firmato i decreti di autorizzazione a bandire i concorsi. Una volta completata la procedura, gli avvisi saranno pubblicati sul Buras-Bollettino ufficiale della Regione. L’ultimo bando era stato pubblicato nel 2003. Negli anni il personale dell'Assemblea sarda si è ridotto a causa dei pensionamenti. Saranno selezionati 12 referendari, 18 funzionari, due istruttori informatici, dieci documentaristi consiliari, tre istruttori contabili e 15 uscieri.
Youthquake - agenzia di marketing data-driven, con sedi a Londra e a Milano - continua a crescere e lo fa ampliando il proprio organico con l’apertura di nove nuove posizioni. Sono queste le posizioni attualmente aperte nella sede milanese: Ux designer, Ui designer, graphic designer, front-end developer, back-end developer, copywriter, social media specialist, 3D artist e data analyst. Per saperne di più sulle posizioni aperte e candidarsi: https://internship.youthquake.it/.