MANOVRA. Marcegaglia: «Art.18 non è un tabù» Oggi si ferma il pubblico impiego
Sciopero nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici oggi, indetto unitariamente da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, per l'intera giornata. In tutta Italia ci saranno presidi e manifestazioni per chiedere «un cambio radicale della manovra nel segno dell'equità». Giornata di possibili disagi anche negli ospedali per l'adesione di medici e infermieri: a rischio visite specialistiche, esami diagnostici e interventi chirurgici non urgenti, mentre saranno garantite le attività di Pronto soccorso, 118 e gli interventi urgenti. A Roma - fanno sapere le sigle sindacali - in Piazza Montecitorio a partire dalle 9.30, si tiene un presidio nazionale. Al centro della mobilitazione unitaria, la richiesta di modificare il testo durante l'iter parlamentare per ottenere: una riforma della previdenza che «non sia scaricata sulle spalle di lavoratori e pensionati»; misure che colpiscano «per la prima volta evasione e grandi patrimoni»; una riforma fiscale che alleggerisca la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione; una riqualificazione della spesa pubblica che consenta di trovare le risorse per la crescita; il rinnovo dei contratti; l'eliminazione degli ulteriori tagli alle autonomie locali per difendere il welfare locale e la sanità; una ristrutturazione delle istituzioni centrali e locali che eviti affrettate operazioni mediatiche e ragionieristiche, come nel caso delle province o degli enti previdenziali, finalizzata a garantire la tenuta occupazionale e a migliorare i servizi