Agostino Santoni è presidente di Assinform, l’Associazione nazionale delle principali aziende di
Information technology operanti in Italia.
L’informatica è tra i pochi settori che resiste alla crisi, quali i profili più richiesti?I profili richiesti sono molti, perché molte sono le nuove attività per il settore digitale. Andiamo dai
chief digital officer ad alto livello di responsabilità e di capacità organizzative e gestionali fino a figure più specialistiche e verticali su tematiche come il
cloud computing, i
big data, la sicurezza dei servizi e delle reti, le tecnologie mobili e le applicazioni social.
L’economia digitale può offrire ancora margini di miglioramento occupazionale?L’andamento del mercato Ict tornerà a essere positivo nel 2015 e la crescita del settore si prospetta con interessanti dinamiche per i servizi per le applicazioni nei vari ambiti di intervento quali la pubblica amministrazione per la digitalizzazione sia livello centrale che periferico, così come importanti saranno gli sviluppi dell’innovazione per le piccole e medie imprese e più in generale per tutto il settore produttivo.
Quali infrastrutture e quanti investimenti occorrono per l’innovazione informatica?Certamente ci sono esigenze di natura infrastrutturale per avere reti con maggiore velocità e che consentano servizi sempre più evoluti e completi.
La scuola può avere un ruolo importante per l’inserimento occupazionale? E come?La scuola ha un ruolo importantissimo per due motivi. Sia perché deve preparare ai diversi livelli di istruzione e i profili professionali necessari, sia perché essa stessa deve realizzare l’insegnamento attraverso l’uso dell’informatica e del digitale.
Quali consigli per i giovani così avvezzi alle tecnologie che vogliono diventare imprenditori di se stessi?Il consiglio da dare ai giovani è quello di seguire le proprie predisposizioni, i propri interessi e quindi di guardare con concretezza a un orientamento professionale.