Prima il decreto con tempi e procedure certe, poi i rimborsi. Nessuna fuyga in avanti e nessuna scelta selettiva. Il ministero dell'Economia "è già al
lavoro sui decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori
varate dal governo per andare incontro alle esigenze dei
risparmiatori truffati" ed è "già in contatto con gli altri
soggetti istituzionali interessati per varare i decreti nel più
breve tempo possibile".
Fino a quando non ci sarà la definizione dei criteri sui
quali saranno poi assegnati gli indennizzi attraverso
l'arbitrato "non può essere ipotizzato alcun intervento",
chiariscono al Tesoro.
Appare quindi difficile che le stesse banche possano già
anticipare i fondi ai propri risparmiatori. Nelle indiscrezioni
riportate dal quotidiano
La Repubblica, a valutare l'ipotesi
dell'anticipo del rimborso sarebbe in particolare la nuova Banca
Etruria, uno dei 4 istituti salvati dal decreto del governo.
Oltre la metà degli obbligazionisti più esposti dopo il
salvataggio è infatti cliente dell'istituto toscano. Si tratta,
come indicato dallo stesso presidente delle 'good bank' Andrea
Nicastro, di 683 dei circa mille risparmiatori che hanno
investito meno di 100mila euro puntando però sulle obbligazioni
subordinate (il cui valore è stato azzerato dopo i salvataggi)
oltre il 50% del patrimonio. L'idea sarebbe stata quella di
fornire a stretto giro a questi risparmiatori un ristoro almeno
parziale, in attesa della definizione delle procedure
dell'arbitrato.
L'esecutivo ha predisposto un fondo di solidarietà da 100 milioni di euro per i clienti più esposti.