Saldi invernali. Primo test dell'anno per i negozi che provano ad arginare il web
La prima a partire è stata la Basilicata. Poi la Valle d’Aosta. Inizio d’anno all’insegna dei saldi invernali da Sud a Nord. La data ufficiale in tutte le altre regioni è quella di oggi - con l’eccezione della Sicilia che ha scelto il 6 gennaio. Le previsioni della vigilia, fatte dall’Ufficio studi di Confcommercio, parlano di 15,6 milioni di famiglie interessate, un giro d’affari di 5,2 miliardi di euro e un budget di 143 euro a persona e 331 a famiglia. Cifre in linea con gli anni passati per una tradizione che è diventata un baluardo per arginare l’avanzata dell’e-commerce.
«Dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine e una ripresa ancora debole almeno nel fashion retail, la buona notizia è l’incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016», commenta Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia. Un ingrediente imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli italiani, per sostenere i consumi. Si aspetta il lungo week-end per fare i primi bilanci. Per Borghi, la spesa per gli acquisti in saldo sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso. «Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal 1 gennaio, con l’Iva al 25%. Il governo ha ha fatto bene ad ascoltarci, sterilizzando le clausole di salvaguardia». Stime simili anche per Confesercenti che con un’indagine Swg ha sondato l’interesse dei consumatori e dei negozianti: la metà dei primi e un terzo dei secondi (circa 280mila attività commerciali) sono interessati a partecipare ai ribassi di fine stagione. Chi ha deciso di acquistare prevede di spendere in media 150 euro. Quest’anno secondo Confesercenti sarà particolarmente alto lo sconto di partenza: da un minimo del 30% applicato da più della metà dei negozi (il 56%) ad un massimo del 50%. «Un’occasione di risparmio per i consumatori e di riscatto per le imprese dopo che le vendite di Natale, sia pure positive, sono state sotto le attese - è il commento di Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti - e che nel 2017 sono spariti altri 2400 negozi di moda, più di sei al giorno».
I saldi invernali saranno una sorta di Black friday sotto casa: solo più accessibili e di maggiore durata. E con il valore aggiunto dell’esperienza del commerciante che ascolta e consiglia il cliente. In cima agli articoli più desiderati ci sono le scarpe: indicate dal 28% degli intervistati, seguite da maglieria, pantaloni e capispalla. Questi saldi saranno invece l’ennesimo flop per le associazioni di consumatori. Secondo il Codacons solo il 40% degli italiani conta di approfittarne per fare qualche acquisto e il budget sarà ridotto rispetto all’anno scorso. Secondo uno studio dell’Unione nazionale consumatori, abbigliamento e calzature registreranno un abbassamento dei prezzi del 21,3% , in leggera diminuzione rispetto allo scorso anno. «Prosegue la tendenza dei commercianti, a fronte di una leggera ripresa dei consumi, di ridurre gli sconti praticati - afferma Massimiliano Dona -. I ribassi pubblicizzati in vetrina sono gonfiati e ben lontani da quelli effettivi».