Slitta il decreto sui crediti alle imprese: il governo, dopo aver smentito l'anticipo dell'aumento delle addizionali regionali Irpef, prende tempo: servono approfondimenti per studiare le coperture. È stato infatti rinviato il consiglio dei ministri in programma questa sera. Il dl comunque dovrebbe essere esaminato entro la fine della settimana o al più tardi lunedì."Il ministro dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, in accordo con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, anche a seguito delle articolate Risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, - si legge in una nota di Palazzo Chigi - ha fatto presente al presidente del Consiglio l'opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della p.a.". "Pertanto il consiglio dei Ministri previsto per oggi si terrà nei prossimi giorni", si spiega.Gli approfondimenti sarebbero necessari per "problemi di copertura" al dl, dopo che è definitivamente tramontata l'ipotesi di un anticipo dell'aumento dell'addizionale regionale Irpef. Secondo quanto si apprende i tecnici del Tesoro hanno evidenziato la necessità di aver maggior tempo a disposizione per trovare alternative fonti di finanziamento alla restituzione dei debiti nei confronti delle imprese. Si starebbe inoltre valutando lapossibilità di inserire nel decreto anche altre misure, come quella del rinvio della Tares che però costerebbe oltre 1 miliardo. Di qui, la necessità del rinvio dell'esame da parte del Consiglio dei Ministri.Ma l'Ue chiede di fare presto: il commissario Ue per gli Affari Economici, Olly Rehn, ha avuto una conversazione telefonica di circa un'ora oggi con il premier, Mario Monti. Rehn "ha dato mandato ai suoi servizi di esaminare immediatamente i termini del decreto", secondo quanto si legge in una nota della commissione europea. Monti ha rassicurato l'Ue: l'Italia rispetterà il tetto del 3% del rapporto deficit/pil. Il premier si è impegnato a coprire una parte dei debiti della p.a. senza sforare il tetto del 3% del deficit rispetto al Pil.Il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il governo ha riferito che ildecreto "potrebbe arrivare entro il fine settimana o al più tardi lunedì" e che saranno "immediatamente disponibili 7 miliardi per le imprese". "Siamo soddisfatti: è una vittoria delle imprese, dei sindacati, dei lavoratori, che insieme ai comuni hanno fatto la battaglia" per ottenere il decreto sui pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione. Così il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, dopo l'incontro con il Governo, al termine del quale è stato reso noto che il decreto che metterà subito a disposizione delle imprese 7 miliardi di euro vedrà la luce entro il prossimo lunedì. Intanto parte già da stasera un nuovo giro di consultazioni. Il Mef ha convocato per le 18.30 le associazioni delle imprese per un incontro tecnico. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ha chiesto "un segnale forte per poter pensare a una ripartenza dell'economia reale del Paese", perché "c'è un senso di disperazione che sta affliggendo tanti imprenditori".
Le reazioni del Popolo delle libertà"È da mesi che il Popolo della Libertà - prosegue Alfano - ha individuato le coperture necessarie e ha indicato persino le modalità con le quali operare per dare respiro alle imprese. Non consentiremo, pertanto, ulterioriperdite di tempo e impediremo che lo Stato paghi i propri debiti caricandoli sulle spalle dei cittadini", conclude. "Il governo ha rinviato il provvedimento per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazioneverso le imprese, dimostrando così la legittimità del nostro sospetto e cioè che si volevano onorare i debiti caricandoli sui cittadini con l'ennesimo inasprimento della leva fiscale".È quanto dichiara il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano secondo il quale "le uniche soluzioni che il governo riesce a immaginare sono nuove forme di tassazione o aumenti ingiustificabili a carico degli italiani".