Sostentamento del clero. Contratto rinnovato: in arrivo nuovi livelli e lavoro agile
La basilica di sant'Ambrogio a Milano
I circa mille dipendenti dell’Istituto centrale per il Sostentamento del Clero e delle diocesi italiane possono essere contenti. È stato infatti siglato il nuovo contratto nazionale dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs con l’Istituto centrale per il Sostentamento del Clero, un'intesa che ha validità dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2024. L’aumento per un 3° livello è di 82,15 euro ed è stato pure concordata l’integrazione del recupero economico di 210 euro per il “buco" contrattuale dal 31 dicembre 2019, anno di scadenza del vecchio contratto.
L’intesa riguarda anche la classificazione del personale: vengono inseriti due nuovi livelli per le figure impiegate nel coordinamento e per i nuovi ingressi (Quadro Super e 3 Livello Super) e introduce nuovi articoli sul lavoro agile e sul telelavoro. Sono stati rivisti, infine, anche gli scatti di anzianità aumentati del 15% rispetto all’ultimo aggiornamento 2006. Soddisfatta la Fisascat Cisl: «Il rinnovo del contratto – dice la segretaria nazionale, Aurora Blanca – avviene all’indomani del periodo più buio della pandemia ed appare quasi pleonastico sottolineare le evidenti e perduranti difficoltà che si sono attraversate in questa delicata situazione», mentre il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, sottolinea «la funzione sociale e solidaristica dell’impianto contrattuale che conferma anche uno degli obiettivi della contrattazione nel terziario privato, ossia la long term care, la possibilità di creare un sistema di cura e di assistenza sanitaria integrativa nella terza età per se e per i propri familiari». «Il rafforzamento delle relazioni sindacali a livello nazionale e decentrato con l’Istituto e nelle oltre 200 diocesi italiane – conclude – rappresenta un ulteriore passo avanti della contrattazione».
L’accordo conferma l’impianto contrattuale del precedente rinnovo alle voci salute e sicurezza; relazioni sindacali nazionali e diritti di informazione a livello di istituto; trattamento famiglia; cessione solidale di ferie e permessi ai colleghi bisognosi; welfare contrattuale riferito all’assistenza sanitaria integrativa (Assicattolica) e alla long term care con un contributo a carico degli Istituti e la possibilità di iscrizione estesa ai lavoratori in quiescenza e ai familiari, alla previdenza complementare del Fondo Fon.Te.. Confermato anche il fondo interprofessionale di riferimento Fonder per l’accesso agevolato ai percorsi di formazione professionale.