Ricerca. Manager nel settore farmaceutico, gdo bancario e industrial: ecco i più richiesti
Direttori Generali, Direttori di Buniness Unit, Direttori Marketing. Saranno queste le figure manageriali più richieste nel 2013 nel settore farmaceutico, secondo l’Osservatorio di Elan International, società di executive search. Inoltre, le esigenze di compliance da una parte, e la necessità di confrontarsi con le strutture sanitarie a livello regionale dall’altra, hanno prodotto una domanda di dirigenti esperti di Regulatory, Quality, Price and Reimbursement e di tutta la gamma che sotto il nome di Market Access contiene la conoscenza degli enti regolatori e decisori, le pubbliche relazioni, la farmacoeconomia.“Nonostante i provvedimenti legislativi volti a contenere i costi del SSN – incentrati soprattutto sui prezzi dei medicinali – abbiano ridotto i margini delle industrie farmaceutiche, esse si sono ristrutturate e hanno dato vita ad un vivace mercato del lavoro, sia di sostituzione che di incremento organici per particolari posizioni. A un restringimento strutturale degli Informatori sul campo è conseguito un restringimento dei Capi Area, dei Direttore Vendite Nazionali”, spiega Giuseppe Cristoferi, managing partner di Elan International.“Parallelamente si sono rafforzate le strutture rivolte agli specialisti (quantitativamente più esigue, ma comprendenti molte nuove specialità di biotech e orphan drug) e quelle rivolte alle vendite in farmacia (OTC, senza obbligo di prescrizione eccetera). I provvedimenti legislativi restrittivi o dettati nell’ultimo scorcio del 2012 avranno un impatto considerevole sul 2013, sia sulle imprese nazionali (molte in difficoltà) sia su quelle multinazionali che saranno sempre più portate a considerare l’Italia un mercato di consumatori, più che di investimento e di ricerca, e purtroppo anche marginale. Lo testimoniano l’andamento dei generici, in cui i grossi player sono soltanto stranieri, ma che hanno ormai altri mercati di riferimento in Europa. Alcune industrie farmaceutiche italiane mostrano però una vivacità nei processi di riconversione dei prodotti e nell’espansione all’estero, sia con acquisizioni che con prodotti a valenza multinazionale, tali da rappresentare una possibilità di occupazione e sviluppo anche nelle aree del BD, del marketing centrale, dei coordinatori o direttori di regione per gran parte del mondo. Vivace è inoltre la presenza di giovani aziende italiane nel campo biomedicale, nutraceutico, pre e probiotico. E’ chiaro che, soprattutto in questo ultimo ambito, le retribuzioni sono contenute, legate alla dimensione aziendale e alla governance familiare. Nelle esperienze internazionali invece si assiste all’adeguamento retributivo rispetto ai livelli retributivi europei. Infine, nell’API, rappresenta un positivo elemento di novità l’intervento dei fondi di PE che permettono di raggiungere livelli dimensionali più efficienti e livelli retributivi manageriali conseguenti, con buoni/medi stipendi fino ad elevati premi collegati agli obiettivi”, continua Cristoferi.LARGO CONSUMO, ALIMENTARE, MADE IN ITALY
Nel 2013, assumendo una auspicabile minor diminuzione del potere di acquisto, si potrà immaginare una ripresa nell’assunzione degli specialisti di canale: ormai all’indifferenziato Direttore Commerciale o Direttore Vendite si accompagnano – e a volte si sostituiscono – i Direttori di Canale (HoReCa, GDO, Professional, Farmacie, ecc.). Queste figure, secondo l’Osservatorio di Elan International, avranno probabilmente un buon exploit, andando a erodere retributivamente quanto le aziende risparmieranno togliendo alcune strutture superiori (Direttore di Vendita Nazionali, Direttori Commerciali). “Nello stesso senso ascendente – afferma Cristoferi - andranno i professionisti che si occuperanno dell’estero, o da Resident o da Export. La creatività, sia nel made in Italy (mobili, lusso) sia nel marketing strategico dei prodotti di largo consumo alimentare, sarà premiata. Così come, nel comparto produttivo, le qualified person che assicurano una qualità elevata, quasi artigianale ai processi industrializzati. In diminuzione, invece, la domanda di posizioni di staff (logistica, amministrazione e controllo, risorse umane) per le quali non si prevede alcun incremento delle retribuzioni nominali. Pur toccato pesantemente dalla diminuzione di consumi nel 2012 il settore si è difeso a livello occupazionale grazie alle numerose nicchie nelle quali si è frammentato, riuscendo ad elevare barriere competitive efficaci. Dove ci sono stati M&A (es. Lactalis Parmalat) è chiaro che le sinergie hanno portato ad una minore domanda di capitale umano sul mercato, ma in altri casi, o per la voglia di rilancio o per il traino dei mercati esteri, si è notata una tendenza al rafforzamento”.BANCARIO
Dalla ricerca emerge che sono attivi nel settore bancario i contesti medi e le realtà che operano su business specifici, per esempio il private banking, ove continua oramai da anni la ricerca costante di banker senior con portafoglio, sebbene in un contesto di mercato profondamente mutato, dal momento che non si genera nuova ricchezza. Il segmento private resta anche per le banche retail un’area di profitto e pertanto di interesse dove gli investimenti resteranno alti nei prossimi alti. Le stesse reti di promozione finanziaria si sono affacciate come attori molto attivi nella ricerca di tali profili. “Nel settore – continua Tania Terrazzani practice leader Banche & Assicurazioni di Elan International - ci si confronta con il fenomeno degli esuberi (a fronte delle riorganizzazioni di cui sopra) che liberano risorse talvolta molto interessanti che si dovrebbe iniziare a valorizzare, sulla scia del mondo anglosassone ove il fenomeno è avviato da più tempo. Si tratta in molti casi di competenze valide che meritano di rientrare nel circuito lavorativo, facendoci carico noi head hunter di lavorare sulle resistenze culturali che partono spesso dallo stesso committente. Per il 2013, riteniamo ragionevole una tenuta del wealth management con investimenti anche in funzioni non meramente commerciali (p.e. area advisory e funzioni di staff). Intravvediamo anche qualche interessante sorpresa dal settore assicurativo sul fronte di profili marketing e commerciale in una logica maggiormente cliente-centrica e apertura ad innesti anche da altri settori. La riorganizzazione, quindi, è il leitmotiv del settore bancario nel corso del 2012 – strascico più spesso di processi avviati nel 2011 - con il tema annesso della strenua attenzione ai costi del personale unito a processi di investimento sul lato IT. I grandi gruppi italiani sono a vari livelli investiti da questa logica che da’ spazio - proprio a motivo della progressiva informatizzazione - ad esigenze di staffatura di figure specifiche, pur in un clima diffuso di hiring freeze. In particolari i settori del corporate banking e dell’investment banking registrano ancora forti contrazioni”. INDUSTRIAL“Una prima osservazione per quanto riguarda le attività di head–hunting nel settore Industriale nel 2012 è che l’anno è stato a due velocità – spiega Daniele Brioschi, practice leader settore Industriale. Si è proceduto a buon ritmo con uno stabile flusso di incarichi di ricerca per tutta la prima parte dell’anno, fino alle vacanze estive; alla ripresa di settembre, e in linea con la congiuntura economico/finanziaria non favorevole, si sono invece manifestate diverse situazioni di ‘hiring freeze’ (auspicabilmente solo temporanei), che hanno rallentato il ritmo di acquisizione di nuovi incarichi. Più in dettaglio, si nota che il rallentamento è stato più evidente per le società ‘grandi’ e soggette a decisioni di Corporate HQ internazionale sulle assunzioni: sono continuate con vivacità richieste di assunzioni di figure manageriali da parte delle medie aziende italiane, che colgono nella percepita maggior disponibilità di Manager sul mercato a seguito di ristrutturazioni un’occasione di rinforzare i propri ranghi dirigenziali. Dal punto di vista della compensation, la situazione si è piuttosto calmierata e in diversi casi la decisione del passaggio da un’azienda all’altra non è più così influenzata dall’incremento retributivo come in passato. Tra le figure maggiormente richieste, si confermano le classiche funzioni (Direttori, Dirigenti e Quadri) di responsabili di Vendite e di Marketing, in questo caso con taglio più di business development che tecnico. Buona tenuta per responsabili Acquisti e per Controller, diverse richieste per i Lean Manager delle Operation industriali. Benchè mai come in questo periodo sia opportuno adottare uno stile di navigazione ‘a vista’, in prospettiva per il 2013 l’auspicio e l’attesa di un miglioramento della situazione economica dovrebbero favorire una ripresa di assunzioni dirigenziali anche da parte delle Big companies, nella seconda parte dell’anno. All’interno delle Big companies, si può presumere un rilancio delle posizioni di buon livello legate ai risparmi sugli Acquisti ed al Marketing internazionale”.