Secondo una ricerca condotta da
Willis Towers Watson,
entro due anni solo due dipendenti su cinque lavoreranno in presenza, crescerà il numero di lavoratori digitalmente connessi che sono anche disposti e in condizione di spostarsi (per brevi o lunghi periodi) in altre aree del mondo per opportunità di formazione o per vivere esperienze di community con altri creativi e innovatori, in un mondo fatto di condivisione e collaborazione, senza frontiere di spazio e tempo. Un modello di co-learning che risponde anche alla necessità di implementare l’educazione digitale per la formazione costante dell’individuo, che sia uno studente o un libero professionista o dei team di lavoro per le aziende consapevoli della strategicità di far evolvere i propri talenti. I cambiamenti indotti dalla pandemia nel mondo del lavoro sono destinati a lasciare un segno permanente in Italia: entro il 2023 si prevede che solo il 42% dei dipendenti lavorerà in azienda, circa la metà del periodo pre-Covid, ma in aumento rispetto alla situazione attuale, dove a recarsi sul posto di lavoro è appena il 32%. La modalità ibrida, ovvero sia da remoto sia in presenza, resterà comunque più diffusa di quella completamente a distanza, sebbene quest’ultima abbia registrato, l’anno scorso, una maggiore crescita proporzionale. Nel 2019 infatti la stragrande maggioranza dei dipendenti, l’82%, lavorava in ufficio. Erano solo il 12% i lavoratori che si alternavano tra casa e ufficio e il 6% quelli in remoto: oggi invece sono rispettivamente il 31% e il 38%, con un evidente balzo di crescita in entrambe le categorie. Anche gli accordi di lavoro futuri rifletteranno la nuova normalità, col 26% delle aziende che si attende che i dipendenti lavoreranno in alternanza paritetica tra luogo di lavoro e da remoto, il 33% più da casa che non da ufficio e il 41% all’opposto. Sta cominciando però un riassestamento della percentuale di dipendenti che lavorano solo da remoto (tra due anni scenderanno dal 38% al 23%), mentre stanno aumentando di contro quelli che lavorano in presenza (tra due anni saliranno dal 32% al 42%) e in modalità ibrida (dal 31% al 35%). Sette aziende su dieci (71%), inoltre, progettano oggi di consentire un pieno ritorno in ufficio su base volontaria entro la fine dell’anno, mentre il 47% non sono ancora sicure di quando termineranno i protocolli anti-Covid e solo un 10% prevede di fermarli prima del 2022.
Cresce anche la richiesta di recruiter ItNelle imprese impegnate nella trasformazione digitale, il ruolo del
recruiting consultant diventa fondamentale nella ricerca dei migliori talenti per i loro team It e digital. Infatti, come rilevato dal report
Tech Cities 2022 promosso da
Experis, la crisi pandemica ha anticipato i processi di digitalizzazione e trasformazione tecnologica di almeno 5-10 anni. Fattori come l’aumento del lavoro da remoto, la digitalizzazione aziendale e il proliferare degli acquisti on line, hanno reso necessario condensare in un breve periodo processi che normalmente avrebbero richiesto molto tempo, incrementando esponenzialmente la domanda di professionisti It. Basti pensare che, solo
per il secondo trimestre 2022, si prevede un +40% di inserimenti per il comparto It, Tecnologia, Telecomunicazioni e Media (indagine Meos, ManpowerGroup). A questo si aggiunge la necessità di riequilibrare domanda e offerta di profili specializzati, a causa di una carenza di talenti che in Italia è pari al 76%. In tale contesto, assume quindi estrema rilevanza il recruiting consultant, come figura ponte tra le imprese e i talenti necessari alla digital transformation delle stesse. In questo scenario, Experis ha annunciato l’avvio di un programma di ricerca e selezione di
recruiting consultant, oltre ad altre figure in ambito sale e formazione It. Nello specifico, i recruiting consultant ricercati si caratterizzano per un’esperienza consolidata in ambito recruiting nei settori It e technology engineering, capacità di gestire in autonomia l’intero processo di selezione nell’ambito di progetti di volume, sviluppare la relazione con clienti acquisiti e promuovere lo sviluppo di progetti Employer Branding e servizi collegati, come ad esempio l’area del Recruiting 4.0. Completano il profilo passione per l’innovazione, padronanza dei social media, competenze specifiche in uno o più settori dell’innovazione, esperienza nella ricerca di risorse sul settore It e Digital o un passato in aziende tecnologiche e digitali come sviluppatore o project manager e orientamento al risultato. Per quanto riguarda gli altri profili ricercati, si tratta di: docenti con esperienza in ambito Java, .Net, Cyber Security, Cloud e Data che si occupano della progettazione didattica ed erogazione di progetti di formazione IT in aula virtuale e/o in presenza per la divisione Experis Academy; sale e pre-sale It, con esperienza in ruoli analoghi o come Technical Consultant/Technical Sales/Solution Architect o con ruoli tecnici in System Integrator, e in grado di lavorare su progetti di system integration e di proporre e progettare soluzioni software.
Per accedere alle opportunità aperte: www.experis.it.La didattica diventa sempre più digitaleIn soli due anni è
triplicato il numero dei Mie-Microsoft Innovative Educator – ovvero i docenti che hanno effettuato un percorso tech per una nuova didattica digitale che hanno raggiunto quota
350 nel nostro Paese.
È raddoppiato in un solo anno – da 14 a 28 – il numero degli Istituti scolastici distribuiti su tutto il territorio nazionale che in questo anno scolastico sono entrati a far parte del programma Showcase School & Incubator,
programma internazionale che include un numero limitato di scuole che hanno adottato la tecnologia Microsoft e che si sono distinte per la
loro visione di didattica innovativa. Un segnale questo della spinta verso la digitalizzazione e della sempre più efficace integrazione delle nuove tecnologie nella scuola italiana. Il programma si propone di creare un
network di eccellenze a livello globale composto da quelle scuole che hanno già avviato un
percorso di trasformazione didattica con Microsoft Education, volto a
condividere e scambiare idee sull’innovazione digitale e multimediale, nuove metodologie e soluzioni, attraverso eventi globali e locali. Nel contesto del programma Showcase School & Incubator, il team di
Microsoft Education collabora in sinergia con le scuole per la realizzazione di soluzioni volte a stimolare la creatività e la produttività dei programmi didattici. L’attenzione è particolarmente focalizzata sugli strumenti digitali per garantire un valido supporto anche per l’inclusione didattica, per personalizzare l’apprendimento in classi eterogenee, promuovendo l’autonomia e la sicurezza degli studenti. E’ proprio dalla vicinanza tra Microsoft e le scuole e gli operatori del settore che scaturiscono le innovazioni e funzionalità che gli ingegneri di Microsoft Education sviluppano nei nostri prodotti. Rinnovare la didattica significa anche integrare l’utilizzo di dispositivi innovativi in grado di abilitare nuovi scenari di apprendimento, più coinvolgenti, interattivi e inclusivi. Ne è un esempio
l’Università Federico II di Napoli, il primo Ateneo italiano ad
avviare la sperimentazione della Hybrid Learning Spaces, soluzione integrata sviluppata da Hevolus Innovation e Microsoft Italia per una didattica partecipata e laboratoriale in realtà mista. Gli
Hybrid Learning Spaces sono vere e proprie
aule virtuali immersive che consentono di introdurre un nuovo modello educativo fruibile sia da remoto che in presenza, attraverso lezioni e supporto ai laboratori olografici. L’Ateneo di Napoli è il primo in Italia ad aver sperimentato in questo anno accademico la soluzione che estenderà in ambiti didattici sia scientifici sia umanistici su vari dipartimenti dell’ateneo. L’
Università degli Studi dell’Insubria di Varese, invece, ha puntato sulla tecnologia per offrire lezioni coinvolgenti e di qualità sia in presenza che a distanza, e ha annunciato, dopo l’implementazione di Microsoft Teams nella fase emergenziale
, l’adozione nelle proprie sedi di un pacchetto di dispositivi Microsoft Surface Hub 2S. La soluzione ruota attorno a un utilizzo nuovo e fortemente interattivo delle lavagne digitali che, da un lato, permette sia agli studenti in presenza sia a quelli collegati da remoto di partecipare in modo attivo al corso e dare il proprio contributo diretto, e dall’altro aiuta i docenti a produrre una didattica di livello superiore. L’accelerazione digitale di questi ultimi due anni ha fatto emergere con ancora più forza il divario esistente tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente disponibili, il cosiddetto
skill mismatch, ovvero un paradosso tale per cui cresce la domanda di posti di lavoro qualificati nell’Ict e professioni tecniche ma mancano, sia nel settore pubblico sia nel privato, figure professionali con competenze tecnico-scientifiche in grado di gestire nuove opportunità legate alle nuove tecnologie e nuovi modelli di lavoro. Fenomeno, quello del disallineamento delle competenze che coinvolge in Italia un lavoratore su tre (fonte: Ocse), e che può generare una perdita di 18mila miliardi di dollari di Pil entro il 2025 (Fonte: Bcg).
Disallineamento che riguarda soprattutto le competenze digitali, richieste ormai per svolgere tre lavori su cinque.
È stato calcolato per esempio che entro il 2025 il settore Ict richiederà fino a 137mila professionisti che le aziende faticano sempre più a trovare. (Fonte: Unioncamere e Anpal). Mentre con il progetto
Ri-Formare la PA, è stato attivato
un piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica Amministrazione attraverso un programma straordinario di formazione e aggiornamento rivolto ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Per sostenere infatti le transizioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Microsoft Italia mette a disposizione del ministero oltre
40 corsi sulle tecnologie più diffuse,
eventi di formazione specifici sulle competenze digitali più richieste, erogati in modalità ibrida, e
percorsi di certificazione delle competenze informatiche, per contribuire alla valorizzazione dei talenti e supportando così la modernizzazione del Paese.Parte il
15 giugno il primo
Digital Sales Bootcamp, il percorso di formazione digitale per i
consulenti del futuro organizzato da
Italiaonline Academy, in collaborazione con
Polimi Graduate School of Management del
Politecnico di Milano.
L'obiettivo del Digital Sales Bootcamp è quello di garantire l’acquisizione di competenze digitali avanzate, per diventare
Digital sales account, figura fondamentale per il supporto alla digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane, che una clientela sempre più evoluta, informata ed esigente mette di fronte alla necessità di una gestione efficace ed efficiente della propria presenza online. Il corso, della durata di
un anno e
completamente gratuito, è stato progettato
ad hoc per trasmettere le
skill digital più utili nel mondo del lavoro, garantite dalle professionalità di un centro di formazione di eccellenza internazionale come Polimi Graduate School of Management, insieme a Italiaonline. Tra le tematiche principali che saranno approfondite: tecniche di comunicazione e vendita, marketing e advertising digitale, mercato di riferimento e strumenti a supporto dell’attività di consulente digitale. Il Digital Sales Bootcamp sarà rivolto a
150 “under 30”, in possesso di laurea o diploma, con un forte interesse verso il digital e il mondo delle vendite. Si compone di un'
esperienza didattica di circa 2 mesi, in modalità sia online che in presenza, seguita da 4 mesi di
training on the job: uno stage retribuito con affiancamenti e intercompany visit. Nei secondi sei mesi, sarà completato l’inserimento in Italiaonline, tra le posizioni aperte in tutta Italia, con l’apertura della partita Iva e l'impiego in
zone limitrofe al proprio luogo di residenza. Al termine dei 12 mesi, ci sarà la tappa fondamentale: un attestato di partecipazione di Polimi Graduate School of Management per il percorso formativo, a seguito della presentazione di un
Project Work finale da parte delle persone del Digital Sales Bootcamp. Dal secondo anno, il
percorso di carriera come Digital sales account all’interno della struttura commerciale di
Italiaonline proseguirà con l’assegnazione di un portafoglio clienti e lead certificate. Sarà inoltre previsto un programma di formazione continua a cura della Italiaonline Academy, la corporate university interna. Tutte le informazioni sui corsi e sulle modalità di selezione e accesso
a questo link.Per affrontare il disallineamento, è nata anche
Generation Italy, Fondazione non profit fondata dalla società di consulenza strategica internazionale McKinsey & Company che, attraverso programmi di formazione professionalizzante, intensivi, esperienziali e di breve durata, aiuta giovani nel lanciare la propria carriera professionale e supporta le aziende nel trovare le persone con le competenze e la motivazione di cui hanno bisogno. In questo senso Progetto Confucio nasce dalla collaborazione tra Generation Italy e Retex Group, top player nel settore dell'innovazione tecnologica del retail fisico e digitale, con l'obiettivo di portare un contributo su questa tematica. Lo scopo è racchiuso nel nome stesso del progetto, che richiama il filosofo cinese a cui è attribuita la celebre frase: «Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita». La prima edizione di Progetto Confucio ha visto protagonisti 35 ragazzi con un'età media di 25 anni, suddivisi in cinque classi tecniche, ciascuna orientata su un linguaggio di programmazione diverso (Java, Dot.net, Vue.JS, Angular, PL.SQL) e coinvolti in sessioni di
soft skill, utili a distinguersi positivamente nel mondo del lavoro. In totale il progetto ha previsto l'erogazione di più di 400 ore di lezione da remoto.
A oggi oltre il 75% dei ragazzi formati ha trovato lavoro e 19 sono stati assunti da Retex.Intanto a Reggio Emilia è nato un nuovo progetto di Assunzione & Formazione, che si basa sul contratto di
apprendistato di I Livello unito alla formula dei corsi di
Istruzione e formazione tecnica superiore. Da una parte un ente di formazione qualificato, dall'altra un'impresa che investe fin da subito sui giovani e la loro occupazione. Un sistema che responsabilizza i vari soggetti e coinvolge l’impresa
Mead Informatica System integrator Ict - con varie sedi sul territorio nazionale oltre che a Reggio Emilia, a Marcon (Ve), Agrate Brianza (Mb) e Roma - che ha assunto i nove ragazzi ed è pienamente coinvolta nelle varie fasi: dalla progettazione del percorso, alla selezione dei partecipanti, fino all’erogazione della formazione sia in aula che sul lavoro. Dall’altro
Ifoa che oltre a garantire la coerenza didattica, ha messo in campo tutte le competenze utili per svolgere il ruolo di vera e propria agenzia di ricerca e selezione dei candidati, assumendo il ruolo di consulente nell'informare l’azienda sugli aspetti legati ai vantaggi di legge relativi al costo del lavoro per questa tipologia di assunzioni. Infine, la Regione Emilia-Romagna
, che oltre a contribuire con un finanziamento sui costi della formazione e sull’accompagnamento ai ragazzi, garantisce il rilascio della certificazione finale del corso.