Retribuzioni. I cinque settori più resilienti e i cinque più impattati
La classifica delle retribuzioni
Crescono lievemente le retribuzioni nel settore Farmaceutico e della Gdo, calano invece quelle nel comparto Moda e Automotive: l’effetto Covid sulle retribuzioni varia nei diversi settori produttivi italiani, secondo quanto rileva il 28° Rapporto Retribuzioni di Odm Consulting, società di consulenza HR di Gi Group, elaborato su un database di che fa riferimento a un universo di oltre 15 milioni di lavoratori italiani dipendenti di imprese private. La diffusione del Covid 19 e il conseguente lockdown hanno avuto un forte impatto sull’economia, il mercato del lavoro e le imprese italiane. Per quanto riguarda le retribuzioni degli italiani l’effetto principale e generalizzato è stato quello di un blocco dei trend di crescita nel 2020, trasversale agli inquadramenti, al genere, al livello di istruzione e alle dimensioni dell’azienda. Tuttavia, anche se in misura contenuta, se si osservano da vicino i comparti, cioè i vari settori produttivi, si notano delle dinamiche retributive più variegate.
«In uno scenario di congelamento della crescita delle retribuzioni, il cluster dei comparti è l’unico per cui si sono riscontrati dei trend differenziati, anche se rimangono comunque contenuti – commenta Miriam Quarti, Senior Consultant e responsabile area Reward & Engagment di Odm Consulting –. La pandemia e la conseguente decisione del governo di dichiarare il lockdown a livello nazionale ha comportato un periodo di sospensione delle attività che ha coinvolto circa i due terzi delle imprese, anche se con tempi e durata diversi, e una conseguente riduzione della produttività industriale. Per questo, anche il mercato retributivo è stato ampliamente influenzato dal contesto economico corrente in cui le attività dei settori che non rientravano tra i cosiddetti servizi essenziali sono state penalizzate in confronto a quelle che hanno potuto continuare a operare sul mercato».
Anche se con variazioni contenute, quindi, si registrano delle differenze nell’andamento dei trend retributivi all’interno dei comparti del sistema produttivo, alcuni prevedibilmente in calo, altri in incoraggiante crescita. Tra questi ultimi, cioè quelli che, a livello generale, sono cresciuti maggiormente, troviamo cinque settori che rientravano fra le attività essenziali e che hanno subìto in misura minore il blocco, riscontrando anzi un incremento delle attività:
1. Corrieri/Trasportatori/Logistica;
2. Grande distribuzione food;
3. Farmaceutica;
4. Alimentare;
5. Energia elettrica, gas, acqua.
In questi settori si riscontra un aumento medio di quasi 600 euro, con un picco di quasi 1.000 euro nell’industria Farmaceutica.
Al contrario ci sono stati dei comparti che hanno subito maggiormente l’effetto delle misure restrittive imposte nella prima parte dell’anno in corso e che hanno subito un rallentamento delle attività e, conseguentemente, un trend retributivo negativo. Ecco i primi cinque tra quelli analizzati nel report:
1. Commercio al dettaglio;
2. Industria dell’abbigliamento/Moda;
3. Pubblici esercizi;
4. Alberghiero;
5. Tessile.
In questi settori si riscontra una diminuzione media superiore ai 300 euro, con un calo di quasi 500 euro nel commercio al dettaglio.