Economia

ISTAT. Retribuzioni in aumento ad aprile Contratti scaduti per sei milioni

venerdì 24 maggio 2013
Retribuzioni contrattuali in aumento ad aprile, secondo quanto riporta l'Istat. "Alla fine di aprile 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 54,3% degli occupati dipendenti e al 51,5% del monte retributivo osservato - si legge nella nota dell'istituto -. Nel mese di aprile l'indice delle retribuzioni contrattuali aumenta dello 0,3% rispetto a marzo e dell'1,4% rispetto ad aprile 2012. Complessivamente, nei primi quattro mesi del 2013, la retribuzione è cresciuta dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012".Con riferimento ai principali macrosettori, "ad aprile le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,8% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che ad aprile presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (5,8%); pubblici esercizi e alberghi (2,9%); acqua e servizi di smaltimento rifiuti (2,6%). Si registrano, invece, variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione".IN ATTESA DI RINNOVO SEI MILIONI DI DIPENDENTIAd aprile sono in attesa di rinnovo 51 accordi (15 appartenenti nella Pa) relativi a circa sei milioni di dipendenti (2,9 nel pubblico). Lo rileva l'Istat. La quota di dipendenti che aspetta il rinnovo è pari al 45,7%, in aumento rispetto a marzo a causa della scadenza di nove accordi (a fronte del recepimento di due intese). I contratti che sono stati recepiti ad aprile sono 'cemento, calce e gesso' e 'telecomunicazionI', mentre sono scaduti 'estrazione di minerali solidì, 'tessili, vestiario e maglierie', 'pelli e cuoio', 'calzature', 'legno e prodotti in legno', 'grafiche', 'laterizi e manufatti in cementò, 'lapidei' e 'giornalisti'. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 26,5 mesi per l'insieme degli occupati e di 13,2 mesi per quelli del settore privato.