Normativa. Regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari
Alcuni migranti in attesa di regolarizzazione
La sanatoria degli extracomunitari ha riaperto i battenti. Fino alle ore 20 del 31 dicembre, infatti, i datori di lavoro che hanno effettuato il versamento del contributo forfetario (500 euro a persona da regolarizzare), ma non hanno presentato l’istanza di regolarizzazione tramite il sito del ministero dell’Interno o l’hanno presentato all’Inps entro l’originaria scadenza del 15 agosto, possono trasmetterla dal sito del ministero dell’Interno qualora intendano portare a conclusione la sanatoria.
La sanatoria, si ricorderà, era parte del pacchetto di misure anti-Covid previsto dal cosiddetto decreto Rilancio. Ed era una sanatoria declinata in due tipi, entrambe con battenti chiusi il 15 agosto: la prima per l’emersione dei rapporti di lavoro, con lavoratori anche italiani e non soltanto stranieri, quest’ultimi però solo presenti in Italia prima dell’8 marzo; la seconda sanatoria era finalizzata al rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo agli stranieri presenti in Italia alla stessa data (8 marzo 2020, in piena emergenza) con permesso scaduto al 31 ottobre 2019. Le sanatorie hanno interessato solo alcuni specifici settori produttivi:
• agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca, acquacoltura, attività connesse;
• assistenza alla persona per sé o per componenti della famiglia, anche non conviventi affetti da patologie o disabilità che limitino l’autosufficienza;
• lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
La prima sanatoria ha contato 207.542 domande, in prevalenza nel settore lavoro domestico e assistenza alla persona (85%, 176.848 domande) rispetto a quelle per l’emersione del lavoro subordinato (15%, 30.694 domande). Per presentare la domanda occorreva prima pagare un ticket di 500 euro a lavoratore, poi un forfait a titolo retributivo, contributivo e fiscale in relazione ai periodi di lavoro pregressi in nero dichiarati nella domanda (gli importi di questo forfait, però, sono stati resi noti a sanatoria scaduta e questo ha potuto generale la situazione per cui alcuni datori di lavoro hanno pagato il ticket nell’attesa di decidere di aderire alla sanatoria sulla base del “costo” del pregresso, ma poi, non sapendo gli importi alla scadenza della sanatoria, hanno tralasciato di presentare la domanda).
In relazione proprio a quei datori di lavoro che, pur avendo pagato il ticket, non hanno fatto la domanda di regolarizzazione oppure, erroneamente l’hanno fatta all’Inps, viene ora data una seconda opportunità, qualora intendano ancora completare la regolarizzazione. Il ministero dell’interno ha riaperto (dalle ore 9 di mercoledì 25 novembre) fino alle ore 20 del prossimo 31 dicembre, il sistema di inoltro telematico delle istanze, al consueto indirizzo https://nullaostalavoro.interno.it. Le istanze possono essere inviate anche dagli intermediari (Caf, patronati, consulenti del lavoro eccetera).